Pensare che Cher Ami, un piccione femmina, salvò ben 200 persone durante la Prima Guerra Mondiale, ci fa concludere che a volte gli eroi sono i soggetti più impensabili. Durante la prima guerra mondiale i piccioni viaggiatori erano molto usati. Grazie alla loro affidabilità e alla capacità di attraversare inosservati intere aree, venivano utilizzati per consegnare messaggi tra truppe che non avrebbero potuto comunicare altrimenti. Ma la loro sorte ben presto fu segnata: i tedeschi venuti a conoscenza della strategia, iniziarono a sparare a tutti i piccioni intercettati, consapevoli del fatto che potevano portare informazioni importanti.
Questa fu la fine dei compagni di Cher Ami quando il 13 ottobre 1918, il maggiore Charles White Whittlesey, del “Battaglione Perduto” della 77ª divisione, dovette affrontare una situazione disperata. Insieme a 194 dei suoi uomini sopravvissuti, rimase intrappolato in una piccola depressione sul lato di una collina, tutt’intorno le truppe tedesche. Il maggiore Whittlesey, consapevole che ormai fossero rimasti isolati, cercò di comunicare con le altre truppe amiche attraverso i piccioni viaggiatori. Furono tre i piccioni inviati prima di Cher Ami che furono abbattuti, con i seguenti messaggi: il primo diceva “Molti feriti. Non possiamo ritirarci”, il secondo “Gli uomini stanno soffrendo. Potete darci supporto?”; il terzo piccione portava un messaggio con le coordinate sbagliate, cosa che provocò il fuoco sugli uomini invece di soccorrerli. Fu il momento di Cher Ami, ultimo volatile e ultima speranza rimasti al battaglione. Whittlesey consegnò le sorti dei suoi uomini al piccione che portava il seguente messaggio: “Ci troviamo lungo la strada parallela alle coordinate 276,4. La nostra stessa artiglieria sta effettuando uno sbarramento proprio sopra di noi. Per l’amor di Dio, fermatevi”.
Appena spiccato il volo, i tedeschi iniziarono a sparare e Cher Ami fu colpita al petto, ad una zampa e ad un occhio, ma nonostante questo continuò a volare e a schivare le pallottole, percorrendo 25 miglia in soli 65 minuti e consegnando con successo il suo messaggio, salvando una parte degli uomini della 77ª divisione. I medici della divisione raccolsero l’uccello completamente coperto di sangue e fecero di tutto per salvarlo. Cher Ami si salvò ma perse la zampa che fu sostituita da una protesi di legno. Appena in grado di viaggiare fu imbarcata per gli Stati Uniti dove ricevette la medaglia Coix de Guerre e la medaglia d’oro dei corpi organizzati di American Racing Pigeon Fanciers. Furono 12 in totale i viaggi eseguiti con successo da Cherie Ami, che morì il 13 giugno 1919 a causa delle ferite riportate in battaglia. Il suo corpo imbalsamato è attualmente conservato ed esposto nel National Museum of American History.
I piccioni viaggiatori erano particolarmente utili durante la guerra per inviare messaggi da luoghi difficili da raggiungere
Wikimedia Commons
Cher Ami ha eseguito con successo 12 viaggi, da Verdun a Rampont, in Francia, ed è considerata un eroina di guerra
Nel suo ultimo viaggio salvò la vita a molti uomini della 77ª divisione, rimasti isolati e accerchiati dai tedeschi
fanpopUn piccione viaggiatore
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Cher Ami imbalsamata, attualmente conservata ed esposta nel National Museum of American History
Flickr
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