I solidi platonici devono il loro nome al loro scopritore; il filosofo greco Platone. Fu il primo a studiarli e a lui si sono susseguiti moltissimi altri filosofi e matematici. Tuttavia gli scienziati non sono i soli ad aver rivolto il loro interesse a queste figure che sembrano provenire direttamente dalla forma stessa della materia. Nel corso della storia queste forme hanno assunto talvolta significati religiosi ed esoterici. In antichità venivano chiamate figure cosmiche.
Un solido platonico è senza dubbio un sicuro punto di partenza per ottenere un elemento di design. La bellezza di un solido è data dalla sua regolarità in quanto la sua forma è praticamente dettata dalla matematica. Le nostre menti sono attratte da queste forme che si sviluppano e si costruiscono semplicemente facendosi guidare dalle regole. Una lampada in legno ispirata a un solido platonico cattura l’attenzione e lascia libertà d’immaginazione al suo osservatore.
Lo stile contemporaneo tende ad assimilare tutte le forme verso quello che si definisce come scatolare. A rompere questa regola sono presenti oggetti di varie forme nelle nostre case, come un appendiabiti, un piatto oppure una bottiglia. Spesso sono proprio questi gli oggetti a cui ci affezioniamo di più perché irrompono nella monotonia dello spazio circostante che quasi sempre è costituito da linee rette e angoli a 90 gradi. Un solido platonico ci spinge anche a pensare in un modo alternativo oltre che affascinarci con le sue geometrie perfette.
Personalmente credo che questi oggetti irradino un’energia misteriosa in stretto contatto con l’impianto del nostro pensiero.
Michelangelo Ricci – FULCRO
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