Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, uno dei compiti principali era quello di rimuovere le rovine dalle aree urbane e iniziare a ricostruire l’Europa. In Germania il danno era vasto. I bombardamenti alleati avevano distrutto quasi ogni città, paese e villaggio tedesco, distruggendo milioni di case, edifici pubblici, scuole e fabbriche, oltre a cattedrali secolari, costruzioni medievali e altri edifici storici.
Si stima che la guerra abbia prodotto oltre 400 milioni di metri cubi di macerie, e dovevano essere bonificati prima di intraprendere qualsiasi piano di ricostruzione. Questo compito erculeo ricadde sulle donne tedesche, perché una grande percentuale di uomini erano già morti o finiti prigionieri di guerra. Queste donne erano chiamate Trümmerfrauen o “donne delle macerie”.
Una veduta di Dresda devastata dai bombardamenti alleati nella Seconda Guerra Mondiale
Il compito di rimuovere le macerie fu assegnato a imprese private, che a loro volta impiegarono le donne. Il lavoro principale era quello di abbattere quelle parti di edifici che erano sopravvissute agli attentati ma non sicure. Usando mazzette, picconi, secchi, corde e carrucole, ogni rovina venne abbattuta fino alle fondamenta e i mattoni vennero messi da parte per essere riutilizzati in seguito nella ricostruzione.
Una catena di donne trasportava i mattoni in strada, dove venivano puliti e impilati. Travi in legno e ferro, caminetti, lavabi, servizi igienici, tubi e altri materiali edili venivano raccolti per essere riutilizzati. Il resto veniva rimosso con l’uso di carriole, carri e camion. Molti detriti venivano usati per riempire i crateri delle bombe e le trincee. Altri vennero ammucchiati e formarono delle collinette conosciute come schuttberg o “montagne di detriti”.
Queste immagini di donne che trasportavano mattoni e pezzi di ferro a mani nude divennero il simbolo dello spirito incrollabile del popolo tedesco, del loro coraggio e del loro desiderio di ricostruire la loro nazione.
Un quartiere di Amburgo distrutto dalle bombe
Tuttavia, recenti ricerche degli storici tedeschi hanno dimostrato che non tutte le “donne macerie” erano volontarie al servizio della nazione, ma si trattava spesso di funzionarie naziste costrette dagli alleati a lavorare. Altre trasportavano macerie spinte dalla disoccupazione e dalla fame. All’università di Friburgo, alle studentesse veniva chiesto di aiutare con lo sgombro delle macerie per poter inscriversi ai corsi di studio. Quindi, sebbene molte donne avessero preso parte alla rimozione delle macerie, non tutte lo facevano per spirito altruistico o patriottico.
La Trümmerfrau è una leggenda tedesca, afferma la storica Leonie Treber, creata dalle autorità attraverso una campagna mediatica di grande successo in cui venivano mostrate foto di Trümmerfrauen sorridenti al lavoro. Queste immagini misero le radici nella memoria collettiva tedesca. La donna che rimuoveva le macerie divenne un modello per tutte le donne che volevano imparare i lavori maschili tradizionali, specialmente nella Germania orientale occupata dai sovietici. Ma la maggior parte dei tedeschi nella Germania occidentale considerava il rimuovere le macerie come una punizione.
Le donne non hanno svolto un ruolo importante nello sgombero delle macerie nelle città tedesche, dice Treber. Gran parte del lavoro venne svolto da uomini e macchine. Ad esempio, in una campagna di reclutamento volontario organizzata a Duisburg, nella Germania occidentale, nel dicembre 1945, 10.550 uomini si offrirono volontari e solo 50 donne.
Il quadro era diverso a Berlino, dove le donne erano numericamente più numerose degli uomini: circa 60.000 donne si offrirono volontarie per eliminare le rovine di guerra. Ma anche questo ammontava a non più del 5% della popolazione femminile totale della città.
Sia nella Germania orientale che in quella occidentale, le Trümmerfrauen vennero riconosciute e celebrate dai rispettivi governi per creare un’immagine positiva del ruolo delle donne nella costruzione della nuova nazione. Furono erette statue per commemorare il loro lavoro e alcune di esse ricevettero anche la più alta onorificenza: il Bundesverdienstkreuz (Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania).
Un poster di propaganda del 1952 nella Repubblica Democratica Tedesca (sinistra) e un monumento alla Trümmerfrauen a Berlino (destra)
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