Chi frequenta i social media (chi non lo fa?) sa quanto siano frequenti i post su neonati, gravidanze e maternità. Sono quasi inevitabili. Si tratta di immagini che in genere mostrano future mamme in posa con il loro pancione, oppure neo mamme che posano i loro neonati. Ma Sarah Whelan Curtis, una dottoranda presso l’Emory University in USA, ha dato una sua spiritosa interpretazione di queste foto.
Sarah si è laureata e, per immortalare il frutto del suo lungo travaglio, si è fatta delle spiritose foto post-maternità con la sua tesi di laurea
Dopo quattro anni, Sarah ha finalmente terminato la sua tesi sull’epigenetica, un lavoro che ha richiesto molto tempo, fatica e dedizione. È proprio a causa del “travaglio” che ha dovuto attraversare per dare vita all’oggetto del suo orgoglio e della sua gioia che ha deciso di scattare delle foto post maternità, con le stesse pose e tutto quello che ci si aspetterebbe di trovare in un simile servizio fotografico. solo che in questo caso non c’è nessun bambino ma una bella tesi di laurea.
Le foto mostrano infatti una pila di fogli legati con graffette e avvolti in una coperta per bambini mentre vengono amorevolmente cullati da Sarah. “Sì, ho fatto un servizio fotografico con la mia tesi”, ha scritto su Twitter, “Il travaglio più lungo di sempre”.
Sarah Whelan CurtisDopo soli due giorni, le sue foto sono diventate virali, raccogliendo oltre 330.000 mi piace. Comprensibilmente, molti dei fan del servizio fotografico sono compagni di studi che possono immedesimarsi in quel sentimento di euforia. Anche altri utenti hanno condiviso foto con le loro “creature”. Molte persone hanno semplicemente trovato le foto molto divertenti, offrendo i loro consigli su come diventare genitori. “È veramente carina”, ha scritto un utente. “Goditi questi momenti perché poi ci saranno citazioni dappertutto”.
Il post di Sarah ha avuto un enorme successo, e altri neo laureati hanno condiviso le loro foto
C’è chi ha perfino fatto una copertina
novayorkinesEcco una foto del “parto” di questa laureanda
Qualcuno ha perfino scovato un dipinto sull’argomento
E c’è anche chi ha condiviso l’ecografia della nascitura
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