Le persone spesso fanno di tutto per evitare di pagare le tasse, ma il recente caso di una famiglia cristiana in Australia ha fatto discutere. Fanny Alida Beerepoot e Rembertus Cornelis Beerepoot, due missionari cristiani, non hanno pagato 930.000 dollari australiani (circa 583.000 Euro) in imposte sui redditi e altri oneri relativamente all’anno 2017.
La famiglia Beerepoot ha dichiarato di non aver pagato queste tasse perché così facendo “andava contro la volontà di Dio”.
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Per quanto incredibile possa sembrare, si tratta di dichiarazioni che queste persone hanno reso davanti alla corte, ed erano assolutamente serie. Per questi cristiani osservanti, il Signore detta giurisdizione su ogni aspetto della loro vita, inclusa la tassazione.
“Crediamo che la costituzione affermi il fatto che il Commonwealth risiede nella giurisdizione della legge di Dio Onnipotente, e la legge di Dio Onnipotente è la legge suprema di questa terra”, ha dichiarato il signor Beerepoot alla corte. In altre parole, Dio supera il sistema legale australiano.
La signora Beerepoot ha dichiarato: ” Noi non possediamo nulla perché noi siamo suoi [di Dio]”.
La famiglia Beerepoot all’uscita del tribunale dove ha dovuto rispondere all’accusa di evasione fiscale
È interessante notare che i Beerepoots non sono esattamente estranei al pagamento delle tasse. Rappresentando se stessi in tribunale, i due hanno infatti ammesso di aver regolarmente pagato le tasse fino al 2011. In seguito, la loro connessione spirituale con il Signore Onnipotente è diventata più profonda.
Per coincidenza, il momento in cui si sono avvicinati a Dio è stato lo stesso in cui hanno smesso di pagare i loro debiti con lo stato.
Il signor Beerepoot ha dichiarato che la coppia aveva inviato lettere alla regina e al primo ministro australiano con le quali contestava la giurisdizione fiscale del paese e la validità della sua legge tributaria, nonostante i due avessero già ricevuto due avvisi legali riguardo le tasse che la famiglia doveva allo stato.
Mr. Beerepoot ha aggiunto che evitare di pagare le tasse è stato anche un modo per cacciare la tragica maledizione, manifestatasi attraverso le forze della natura, che ha continuato ad affliggere l’Australia.
“Allontanandoci da Dio, questo paese ha ricevuto maledizioni che stiamo subendo sotto forma di siccità e infertilità”, ha affermato il sig. Beerepoot. Quindi pare che credessero davvero che non pagare le tasse fosse nel miglior interesse del paese.
Nonostante tali argomentazioni, il giudice Stephen Holt, che ha presieduto il caso, non ha creduto che l’evasione fiscale dei Beerepoots fosse per il bene di tutti.
“Se non riuscite a trovarmi un passo nelle Scritture o nel Vangelo che dice ‘non pagherai le tasse’, allora capirete la mia difficoltà” Ha detto il giudice Holt durante il procedimento.
Alla fine il giudice ha ordinato alla famiglia di pagare una somma di 2 milioni di dollari australiani (1 milione e 250 mila Euro) che comprende le imposte non pagate, sanzioni e interessi.
La famiglia aveva già avuto una proprietà di 2,44 ettari nella Tasmania settentrionale pignorata dal Comune per essersi rifiutata di pagare le tasse sulla proprietà per sette anni. La motivazione era che la proprietà “apparteneva a Dio”.
La proprietà della famiglia Beerepoot
“Crediamo che il nostro Padre celeste sia sovrano e che regni oggi, così adoriamo Lui e Lui solo perché la sua volontà sia stabilita sulla Terra … ci state chiedendo di inchinarci a un falso dio, e non possiamo farlo”, così recitava una lettera della famiglia indirizzata al Comune.
Il negozio in cui la famiglia vende prodotti di apicoltura
Il Comune è stato successivamente in grado di vendere la proprietà dei Beerepoot, che comprendeva un’azienda di apicoltura gestito dalla famiglia, per recuperare le tasse di proprietà.
Immagine: calebsjournal.com
Qualcuno ha notato che forse convincere la famiglia a pagare le tasse è stato il vero volere di Dio. Tu che ne pensi?
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