Freya Jobbins, un’artista sudafricana, raccoglie bambole e giocattoli rotti o semplicemente gettati via, per creare bizzarre figure, dalle sembianze vagamente umane, di volti, teste e busti.
“Il mio lavoro esplora la relazione tra il feticismo consumistico e la crescente cultura del riciclo, all’interno delle arti visive. Dato il sovraconsumo, nella nostra società, di giocattoli di plastica, i materiali di cui ho bisogno per gli assemblaggi sono tutti facilmente reperibili”, spiega Jobbin.
Sebbene questi collage possano sembrare, ad alcuni visitatori, tetri o repellenti, l’artista dice che i lavori che vedete rappresentano in realtà il suo lato umoristico e grottesco.
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