“Sebbene non ci sia una particolare carenza di posatoi negli altopiani ecuadoriani, pochi sembrano fatti su misura per piccole zampe come il lungo e sottile becco di un colibrì dal becco di spada (Ensifera ensifera). Quello che potrebbe sembrare un ragazzino che si prende una pausa sotto lo sguardo esasperato del genitore, si rivela invece un uccello di un’altra specie: un opportunista colibrì maculato (Adelomyia melanogenys) che cerca semplicemente di risparmiare un po’ di energia. Per i colibrì, in particolare le specie che vivono nelle fresche e umide foreste pluviali andine come queste due, le calorie, quelle che consumano e quelle che conservano, sono la chiave per la sopravvivenza e la riproduzione. Dopotutto, per quanto questi uccelli siano minuscoli, possono essere necessarie centinaia di visite ai fiori ogni giorno per far funzionare un colibrì. Per questo è difficile rinunciare a un trespolo ben posizionato e dotato di rilevamento dei predatori”.
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