Alcune immagini non hanno bisogno di essere spiegate, raccolgono tutti gli elementi necessari per narrare visivamente una storia. Altre invece hanno la capacità di evocare emozioni e fantasie differenti a seconda di chi le guarda.
Poi c’è un altro tipo di fotografia, quella che viene osservata con superficialità perché all’apparenza raffigura contesti banali o persone che non compiono nessun gesto plateale.
Sono proprio quelle le immagini che ci interessano, perché spesso hanno un retroscena davvero interessante, inaspettato e a volte inquietante. Storie straordinarie, indimenticabili, strane e a volte tristi che nessuno potrebbe immaginare vedendo una semplice fotografia. Scopritele qui sotto, e non dimenticate di votare le vostre preferite.
#1 “Aspettami papà”
Una foto toccante, catturata da Claude Detloff a Vancouver, mentre i soldati del British Columbia Regiment si preparano a partire per la Seconda Guerra Mondiale. Le emozioni che si possono scorgere nel viso dei genitori e del bambino ed il loro linguaggio del corpo trasformano la foto in un’immagine indimenticabile che arriva al cuore. Fortunatamente, il padre del ragazzo tornò sano e salvo nell’ottobre del 1945.
#2 Gli scarabocchi di Terezka
Questa fotografia un po' inquietante è stata scattata da David Seymour, tra i fondatori di Magnum Photos e uno dei principali foto reporter del XX secolo, in una casa per bambini emotivamente disturbati con sede a Varsavia, nel 1948. I bambini quel giorno dovevano disegnare la loro casa sulla lavagna. Mentre alcuni disegnarono semplici abitazioni convenzionali, Terezka, cresciuta in un campo di concentramento, aveva un’idea decisamente diversa di casa. Ci si può solo chiedere cosa rappresenti lo scarabocchio, ma sembra che il dolore e gli orrori subiti nel campo siano chiaramente visibili nel volto e nell’espressione di Terezka.
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#3 Cher Ami
Questo piccione consegnò un messaggio inviato da un battaglione di soldati intrappolati durante la Prima Guerra Mondiale, salvando quasi 200 uomini. Durante la missione, fu colpito da proiettili più volte e finì col perdere una zampa ed un occhio. I soldati diedero al piccione una zampa di legno e lo chiamarono “Cher Ami” (sebbene il piccione fosse femmina, il francese “Ami” è di forma maschile) che significa “Caro amico”.
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#4 Tadeusz Zitkevits mostra una foto di se stesso
Tadeusz Zitkevits tiene tra le mani la migliore immagine del 1987 secondo National Geographic, che mostra il dott. Zbigniew Religa mentre sorveglia il suo paziente dopo aver eseguito il primo intervento chirurgico di trapianto di cuore in Polonia, durato 23 ore. Nell’angolo in basso a destra, uno dei suoi colleghi si è addormentato dopo l’intervento chirurgico. Anche se l’intervento era considerato quasi impossibile all’epoca, il dottor Religa decise di tentare e dare una chance al paziente, Tadeusz Zitkevits, che sopravvisse.
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#5 I tre sconosciuti eroi di Chernobyl
Se non fosse per questi tre uomini nella foto, Alexei Ananenko (seconda a sinistra) e Valeri Bezpalov (al centro), due ingegneri nucleari e Boris Baranov (all’estrema destra) un operaio della centrale di Chernobyl, ulteriori milioni di vite sarebbero andate perse durante la catastrofe di Chernobyl, a Pripyat, in Ucraina nel 1986. Dieci giorni dopo la fusione, il sistema di raffreddamento ad acqua dell’impianto aveva smesso di funzionare e una piscina radioattiva si era formata direttamente sotto il reattore altamente radioattivo. Senza raffreddamento, la sostanza simile alla lava avrebbe potuto facilmente farsi strada attraverso le restanti barriere, sciogliendole e facendo cadere il nucleo del reattore nella piscina. Se ciò fosse accaduto, avrebbe potuto scatenare ulteriori esplosioni con nubi radioattive che probabilmente avrebbero potuto giungere, oltre che in diverse parti dell’Europa e dell’Asia, anche in Africa. Nella foto, l’ingegnere Alexei insieme a Valeri e Boris, volontari per quella che era considerata una missione suicida, indossano un equipaggiamento protettivo per immergersi nelle acque altamente radioattive e scaricare il fluido vicino al reattore. La missione ebbe successo ed i tre eroi impedirono ulteriori catastrofiche conseguenze. Sorprendentemente tutti e tre sopravvissero alla missione per poi morire, secondo una teoria che circola in rete, pochi giorni dopo in ospedale a causa delle radiazioni assorbite, come molte altre persone che misero a repentaglio la propria vita per limitare i danni. In realtà, Baranov è morto nel 2005, a causa di un attacco di cuore, e Ananenko e Bezpalov sono ancora in vita (alla data di pubblicazione).
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#6 Amici d’infanzia
Il 6 aprile 1972, a Saint-Brieuc, gli operai della compagnia francese Français entrarono in sciopero e la CRS (polizia antisommossa francese) intervenne. Nella foto, scattata da Jacques Gourmelen, si vedono due uomini faccia a faccia: Guy Burmieux, un operaio e Jean-Yvon Antignac, un poliziotto antisommossa. Come si è scoperto poi, i due erano amici d’infanzia e si sono subito riconosciuti. Il fotografo in seguito ha ricordato: “L’ho visto [Guy Burmieux] andare verso il suo amico e afferrarlo per il colletto, ha pianto di rabbia e gli ha detto: ‘Vai avanti e colpiscimi!’ L’altro non ha mosso un muscolo”.
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#7 Un bancone per soli bianchi
Una foto che congela nel tempo un momento davvero umiliante della storia. Il 28 maggio del 1963, a Jackson nello Stato del Mississippi, tre ragazzi in segno di protesta siedono al bancone per soli bianchi del Woolworth’s Five and Dime store. Sono John Salter, Joan Trumpauer Mulholland ed Anne Moody. Tutti e tre provengono dal Tougaloo College, lo storico college di neri, che divenne il nucleo del movimento per i diritti civili nel Mississippi tra gli anni ’50 e ’60. Una folla di bianchi assale i tre giovani con derisioni, insulti e versando addosso loro ketchup, senape e zucchero. Il tutto andrà avanti per tre ore fino a quando il proprietario del ristorante non deciderà di chiudere. Una foto scattata 56 anni fa ma purtroppo ancora attualissima e tutt’altro che nella storia.
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#8 Violenza domestica
Nella fotografia si vedono Elisabeth e Bengt, una coppia benestante, e la fotografa Donna Ferrato. La coppia decise di partecipare ad un progetto fotografico della Ferrato e durante una delle sedute fotografiche, nel 1982, nella casa della coppia, i due iniziarono a litigare. All’improvviso Bengt colpì Elisabeth, e Ferrato riuscì a catturare quel momento di violenza domestica. La fotografa in seguito cercò di far pubblicare la fotografia, per portare alla luce il tema scottante, ma diverse riviste rifiutarono. La fotografa non si arrese e nel 1991 riuscì a pubblicare un libro, “Vivere con il nemico” in cui raccontava eventi di violenza domestica e le conseguenze. La controversa tematica finalmente ottenne la giusta attenzione e poco dopo, nel 1994, il Congresso degli Stati Uniti approvò la Violence Against Women Act.
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#9 Bambini in vendita
Dicono che un’immagine valga più di mille parole, e questa probabilmente vale ancora di più. La vita durante la Seconda Guerra Mondiale era estremamente difficile: il cibo era razionato, i posti di lavoro scarseggiavano. Per alcune persone, le difficoltà continuarono anche dopo la guerra. In questa tragica foto, scattata nel 1948, si vedono quattro bambini e la loro madre che nasconde il viso al fotografo per l’imbarazzo. Lucille Chalifoux aveva solo 24 anni, ma era incinta del suo quinto figlio. Suo marito aveva appena perso il lavoro e la famiglia si trovava ad affrontare lo sfratto dal loro appartamento. Per evitare di finire senza una casa, i genitori decisero di mettere all’asta i loro figli. Alla fine tutti i bambini furono comprati. Alcuni di loro, si vociferò, furono costretti alla schiavitù.
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#10 Tragedia in riva al mare
Una mattina, nella primavera del 1954, un fotografo del Los Angeles Times, John Gaunt, era nel cortile della sua casa sulla spiaggia quando sentì un vicino gridare che qualcosa stava accadendo sulla spiaggia. John afferrò la sua macchina fotografica e si precipitò a riva. Quando vi giunse, vide una coppia vicino all’acqua. L’uomo e la donna si stringevano l’un l’altro. Come si è scoperto poi, il loro figlio di 19 mesi si era allontanato dal loro cortile, aveva vagato verso la spiaggia ed era sparito nell’acqua. La straziante fotografia è apparsa sulla prima pagina del Los Angeles Times e ha vinto il premio Pulitzer.
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#11 Il gestore del motel getta acido muriatico nell’acqua della piscina
Questa famosa fotografia fu scattata da Horace Cort il 18 giugno 1964. L’immagine mostra un gruppo di giovani, bianchi e neri, che nuotano nella piscina del Monson Motor Lodge, mentre il proprietario del motel versa acido muriatico su di loro. Sette giorni prima dell’incidente, Martin Luther King Jr era stato arrestato per violazione di domicilio nello stesso Monson Motor Lodge, dopo che gli era stato negato l’accesso al ristorante per soli bianchi dal proprietario stesso, James detto Jimmy Brock. L’episodio destò indignazione e alimentò ulteriormente la tensione che già da tempo si viveva in città. Un gruppo di attivisti decise di attuare una protesta pacifica facendo una nuotata nella piscina destinata ai soli “bianchi” del motel. Jimmy Brock, nel tentativo di interrompere la protesta, versò una bottiglia di acido muriatico nella piscina per spaventare i nuotatori in modo da farli andare via. Nel mentre urlò “I’m cleaning the pool!” (Sto pulendo la piscina).
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#12 Due fratelli
Questa foto apparentemente divertente e vivace di due fratelli, Michael e Sean McQuilken, è stata scattata a Moro Rock nel Sequoia National Park in California, il 20 agosto 1975. La foto è stata catturata dalla loro sorella Mary pochi secondi prima che un fulmine li colpisse. Uno dei fratelli in seguito ha ricordato: “All’epoca pensavamo che fosse divertente. Ho scattato una foto a Maria, e Maria ho scattato una foto a Sean e me. Ho sollevato la mia mano destra in aria e l’anello che avevo ha cominciato a ronzare così forte che tutti potevano sentirlo. Mi sono ritrovato a terra con gli altri. Sean era collassato e rannicchiato sulle sue ginocchia. Il fumo gli scorreva dalle spalle." All’epoca, tutti e tre sopravvissero, ma Sean, il fratello più giovane, si tolse tristemente la vita nel 1989.
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#13 Quando ad Alba Iulia, in Romania, venne spostato un intero edificio
All’inizio della primavera del 1987, ad Alba Iulia, in Romania, fu decisa dal governo la creazione di un viale. Tuttavia, ad intralciare il piano c’era un intero condominio. Si decise di dividere l’edificio in due e di spostare le parti a 55 metri di distanza. L’edificio ospitava oltre ottanta famiglie e pesava oltre 7600 tonnellate. Il processo richiese quasi sei ore per essere completato. Si racconta che le persone rimasero nell’edificio durante tutto il processo di spostamento e che una donna mise persino un bicchiere d’acqua sul bordo del suo balcone, senza che da questo cadesse una sola goccia d’acqua, e che inoltre, tutte le utenze (acqua, elettricità, gas, ecc.) rimasero funzionanti.
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#14 Un uomo armeno balla per il figlio morto, nelle montagne vicino a Aparan, in Armenia
Antoine Agoudjian è un leggendario fotografo francese di origini armene. Di questa fotografia ha raccontato: “Nel 1998, mi sono ritrovato ad Aparan, una grande città a un’ora di auto dalla capitale dell’Armenia, Yerevan. Quella sera, un gruppo di danzatori locali si stava esibendo all’aperto. Non appena scattai la prima fotografia, un vecchio mi si avvicinò. Le lacrime gli scorrevano in faccia. Mi disse che suo figlio era morto. Che era stato fulminato, che era il suo orgoglio e la sua gioia, e che io assomigliavo a lui. Ruppe in singhiozzi e si mosse verso di me con le braccia tese. Il suo nome era Ishran. Ho chiesto se voleva ballare per me, e iniziò a ballare. I danzatori si fermarono e si sedettero su un affioramento di rocce sullo sfondo. Era bello, non perché l’uomo fosse bello, ma perché rappresentava qualcosa di profondo nella coscienza collettiva della comunità armena: una resilienza celebrativa di fronte a una perdita devastante”.
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#15 D-Day
La foto, scattata dal leggendario fotografo di LIFE, Robert Capa, ha catturato gli eventi infernali del 6 giugno 1944, quando gli Alleati invasero la Normandia, contrassegnandola come la più grande invasione marittima della storia. Nella foto si vede il soldato di prima classe Huston Riley, di 22 anni, colpito più volte da proiettili. Il fotografo, insieme ad un sergente, aiutò Huston che più tardi ricordò di avere pensato: “Che diavolo sta facendo questo tizio qui? Non posso crederci. Ecco un cameraman sulla spiaggia”. Robert, il fotografo passò circa un’ora e mezzo sotto il fuoco mentre gli uomini intorno a lui morivano. Purtroppo sono rimasti solo alcuni fotogrammi del suo lavoro, tutti sgranati e sfocati. Tuttavia le fotografie trasmettono comunque tutta la terribile drammaticità della Seconda Guerra Mondiale.
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#16 Miracolo del sole
Nel 1917, tre pastorelli portoghesi affermarono di avere visto la Vergine Maria (indicata come Nostra Signora di Fatima), la quale avrebbe parlato loro di una profezia, dicendo che sarebbe apparsa nuovamente domenica 13 ottobre del 1917 per compiere dei miracoli. Tra i 30.000 ed i 100.000 si radunarono vicino alla città di Fatima e furono testimoni di una una straordinaria attività solare che, secondo le testimonianze, durò circa 10 minuti. Le persone riferirono di aver visto il Sole “ballare” nel cielo o emettere luce multicolore e colori strani e luminosi. Lo strano evento fu dichiarato ufficialmente un miracolo dalla Chiesa cattolica romana nel 1930.
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#17 Esplosione di gioia
“Burst of Joy” è una fotografia vincitrice del premio Pulitzer. È stata scattata dal fotografo Slava “Sal” Veder della Associated Press, il 17 marzo 1973 presso la Base Aerea di Travis, in California. L’immagine raffigura l’ufficiale Robert L. Stirm dell’aeronautica statunitense che si ricongiunge con la sua famiglia, dopo aver trascorso più di cinque anni come prigioniero di guerra nel Vietnam del Nord. Il fulcro della fotografia è la figlia quindicenne di Robert, Lorrie, che si vede con le braccia tese e un enorme sorriso sul viso mentre corre verso suo padre. “Potevi sentire l’energia e le prime emozioni nell’aria”, ricorda il fotografo. La fotografia è diventata un simbolo della fine del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam.
Secondo Wikipedia “Nonostante le apparenze, il ricongiungimento non è stato felice per Stirm. Tre giorni prima del suo arrivo negli Stati Uniti, lo stesso giorno in cui è stato rilasciato dalla prigionia, Stirm ha ricevuto una lettera da sua moglie Loretta che lo informava che il loro il matrimonio era finito. Stirm in seguito apprese che Loretta era stata con altri uomini durante la sua prigionia, ricevendo proposte di matrimonio da tre di loro. Nel 1974, gli Stirm divorziarono e Loretta si risposò, ma il tenente colonnello Stirm ricevette comunque l’ordine dai tribunali di fornirle Il 43% della sua pensione militare”.
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#18 Soldati sovietici che molestano una donna tedesca
Sebbene la fotografia parli da sola, il contesto è necessario per comprendere tutte le circostanze che la circondano e la sua gravità. Nell’immagine catturata, si vede una donna che viene molestata da due soldati sovietici, vicino alla sezione West Hall del capolinea della ferrovia centrale di Lipsia Hauptbahnhof. Purtroppo, non si è trattato di un incidente isolato: gli stupri di massa hanno avuto luogo nel territorio tedesco occupato durante e dopo la guerra. La maggior parte degli storici concorda sul fatto che atti così vili non furono commessi solo dai sovietici, e che il numero incredibile stimato di donne tedesche molestate fu di 2 milioni.
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#19 Classe del 1999
Ad una prima occhiata questa sembra una qualsiasi foto di liceo: adolescenti che sorridono e mostrano facce buffe. Tuttavia, si vedono Eric Harris, Dylan Klebold ed i loro amici nell’angolo in fondo a sinistra, che fingono di puntare delle pistole verso la macchina fotografica. Solo poche settimane dopo che la foto fu scattata, il 20 aprile 1999, Eric e Dylan spararono a 12 studenti e 1 insegnante uccidendoli. La triste storia di cronaca è ricordata come il massacro della Columbine High School.
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#20 “Non sarò citata in giudizio! Ho la voce di un angelo! Nessun uomo può farmi causa”
Il 17 novembre 1955, Maria Callas tenne un’esibizione trionfante al Civic Opera House di Chicago. Tuttavia, il vero dramma cominciò dopo che l’opera finì. Il sottufficiale degli Stati Uniti Stanley Pringle e il vice sceriffo Dan Smith irruppero nel camerino della Callas e le consegnarono una citazione in giudizio per una violazione del contratto. Maria divenne furiosa: “Non sarò citata in giudizio! Ho la voce di un angelo! Nessun uomo può farmi causa” urlò. La fotografia trasmette perfettamente l’intensità del momento e dopo che l’immagine arrivò alla stampa, Maria Callas fu soprannominata “La Tigre”. Dopo l’incidente, la grande diva dell’Opera promise di non tornare più nella Città del Vento.
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#21 Un salto verso la libertà
Dopo la seconda guerra mondiale, la città di Berlino fu divisa in quattro zone di occupazione. Le condizioni di vita di ciascuna parte non erano uguali e durante il periodo dal 1949 al 1961, circa 2,5 milioni di persone della Germania dell’Est fuggirono dalla sezione sovietica di Berlino. I sovietici erano preoccupati e il leader della Germania dell’Est, Walter Ulbricht, per fermare il flusso, fece erigere ai primi di agosto del 1961, barriere di filo spinato e blocchi di cemento. Nella foto il 19enne Hans Conrad Schumann, guardia di frontiera, attraversa la recinzione. La folla di Berlino Ovest incitava Hans a scavalcare e lui, che disse poi che non voleva “vivere chiuso”, improvvisamente saltò il filo spinato. La foto si diffuse rapidamente sulla stampa e l’immagine iconica di Hans che saltava oltre la barriera divenne un simbolo di libertà. Il giovane soldato continuò a vivere tranquillamente in Occidente; tuttavia non affrontò bene la fama raggiunta e il suo status di icona e, purtroppo, si suicidò nel 1998 all'età di 56 anni, dopo una lite con la moglie.
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#22 Fat Man
L’immagine, scattata nel 1945, mostra il fisico Harold Agnew del Progetto Manhattan, un gruppo di ricerca di scienziati statunitensi, britannici e canadesi col compito di costruire un’arma nucleare durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella foto, Harold tiene allegramente il nucleo di plutonio della bomba Model 1561, nome in codice “Fat Man”, una delle armi di distruzione di massa più letali al mondo, un meccanismo da poco più di 6 kg che causò 80.000 morti. Il cuore della bomba atomica “Fat Man” esplose sulla città giapponese di Nagasaki il 9 agosto 1945. Tre giorni dopo che gli USA dispiegarono la bomba nucleare, il Giappone si arrese alle forze alleate, ponendo così fine alla Seconda Guerra Mondiale.
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#23 Un giovane operaio ferito
L’immagine, catturata nell’ottobre del 1912, mostra Giles Edmund Newsom ferito mentre lavorava al Sanders Spinning Mill a Bessemer City, nella Carolina del Nord all’inizio di quell’anno. Un pezzo di macchinario cadde e gli ruppe il dito del piede, il che lo fece cadere su una macchina da filatura che gli stritolò, strappandogliele, due dita della mano. Aveva solo 11 anni al tempo. Sia Giles che suo fratello minore lavoravano nel mulino già da diversi mesi prima dell’incidente.
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#24 Discussione
Teheran, Iran, 1978. L’immagine straziante mostra un rivoltoso che tiene le scarpe di un amico morto. Il suo compagno è stato ucciso dopo che i militari hanno aperto il fuoco su una folla. Il soldato sostiene che è stato un uomo non appartenente alla sua unità che ha aperto il fuoco. L’immagine è tratta dal libro “Iran Diary: 1971- 2002” di Abbas, un fotografo franco-iraniano.
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#25 Mamma e figlio guardano la nube a fungo dopo un test atomico, Las Vegas, 1953
Negli anni ’50, gli Stati Uniti, avendo già lanciato due bombe nucleari, continuarono a testare le micidiali armi di distruzione di massa nel deserto del Nevada. La foto mostra Jacqueline Buck e suo figlio, che erano residenti a Las Vegas, in Nevada, mentre guardano una nube a fungo dalla finestra del soggiorno. I test si stavano svolgendo a sole 75 miglia di distanza dalla loro casa.
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#26 Detonazione di una bomba atomica
Harold Edgerton, un fisico e un fotografo del MIT, è meglio conosciuto per la sua invenzione della fotografia a luce stroboscopica, che ci permette di congelare azioni veloci nel tempo, come nella famosa immagine di un proiettile che trapassa una mela. All’inizio del 1947, la società di ricerche di Edgerton fu incaricata di fotografare test di bombe atomiche in Nevada e nel Pacifico. Questa particolare fotografia è stata scattata il 5 giugno 1952, come parte della serie di test dell’Operazione Tumbler-Snapper al Nevada Proving Grounds, con una velocità dell’otturatore di cento milionesimi di secondo.
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#27 SS Grandcamp
Sembra una nave normale in un normale molo in un giorno qualunque. Invece è il 16 aprile 1947 e la nave si chiama SS Grandcamp. Gli uomini sul molo erano membri del Corpo dei vigili del fuoco volontari della città del Texas, fotografati nell’atto di spegnere un incendio scoppiato a bordo. Pochi minuti dopo che questa foto fu stata scattata, la nave esplose in una delle più grandi esplosioni non nucleari della storia dell’umanità. 468 persone morirono e oltre 5.000 rimasero ferite.
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#28 La madre più giovane
Quando aveva solo 5 anni, Lina Medina (nata il 23 settembre 1933) fu portata dai suoi genitori in ospedale, per una crescita addominale anomala. Dopo essere stata visitata, fu scoperta una verità sconvolgente: Lina era incinta di sette mesi. Lina è nata con una rara condizione chiamata “pubertà precoce”, che, in poche parole, causa l’esordio precoce dello sviluppo sessuale. Lina Medina divenne ufficialmente la madre più giovane documentata nella storia della medicina. Diede alla luce un maschio il 14 maggio 1939, con un taglio cesareo, poiché il suo bacino era troppo piccolo. Il bambino nato era completamente sano e fu chiamato Gerardo. Tuttavia, l'identità del padre del bambino rimase un mistero. Gerardo morì a 40 anni per mielofibrosi, invece Lina Medina è ancora viva (alla data di pubblicazione) e oggi ha 86 anni.
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#29 Il dibattito in cucina
Si può dire che questa immagine di una discussione estemporanea tra due leader mondiali, il premier sovietico Nikita Khrushchev e il vice presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, ha cambiato il corso della storia. Scattata da Elliott Erwitt e vista da milioni di persone, la fotografia ha diviso il pubblico in due e alcuni ritengono potrebbe aver persino influenzato i voti. La discussione si è svolta nel 1959 durante un’esposizione nazionale a cura degli Stati Uniti nel Parco Sokolniki di Mosca. La mostra aveva lo scopo di mostrare i benefici di una società capitalista. Ad un certo punto scoppiò una discussione tra i due capi di stato, sul comunismo contro il capitalismo. Poiché la maggior parte della conversazione si svolse nei pressi di un modello di cucina americana, il famoso dialogo catturato è diventato noto come “il dibattito in cucina”.
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#30 Rajiv Gandhi
Questa è l’ultima foto scattata al primo ministro indiano Rajiv Gandhi. Fu ucciso pochi istanti dopo da un kamikaze imbottito di esplosivo, (in basso a sinistra e sull’inserto, in alto a sinistra) che lo abbracciò e fece detonare l’esplosione. Anche il fotografo rimase ucciso.
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#31 Giovane Osama
Questa fotografia ritrae una bella e grande famiglia in vacanza in Svezia, nel 1971. Tuttavia, secondo da sinistra, in maglietta marrone, puoi vedere un ragazzo di 14 anni di nome Osama. Alcuni anni dopo, il nome Osama bin Laden sarà associato al terrorismo e all’organizzazione di al-Qaeda.
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#32 Rifugiati attraversano un ponte distrutto in Corea
Scattata il 4 dicembre 1950 da un fotografo della Associated Press, Max Desfor, la fotografia mostra dei rifugiati disperati che cercano di attraversare il ponte distrutto di Pyongyang, sul fiume Taedong in Corea del Nord. Le truppe comuniste cinesi si stavano avvicinando rapidamente, così i residenti, decisero di fuggire nella parte meridionale del paese. La fotografia valse a Max Desfor il premio Pulitzer nel 1951.
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#33 Massacro di Monaco
Nel 1972, la Germania accolse i Giochi Olimpici. La sicurezza era scarsa, per trasmettere un clima di armonia. Purtroppo, questa circostanza consentì ad otto membri del gruppo terroristico palestinese Black September, il 5 settembre, di razziare l’edificio del Villaggio Olimpico di Monaco che ospitava gli olimpionici israeliani. Armati di granate e fucili d’assalto, i terroristi uccisero due membri della squadra, fecero nove ostaggi e richiesero il rilascio di 234 dei loro compatrioti incarcerati. Lo stallo degli ostaggi durò 21 ore. Durante l’assedio, uno dei Black Septemberists si affacciò sul balcone dell’appartamento. Il fotografo della Associated Press, Kurt Strumpf, immortalò questa immagine inquietante.
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#34 Rodney Alcala
Una foto di Rodney Alcala in tribunale mentre interroga se stesso. L’uomo è un serial killer, noto come “Dating Game Killer” per la sua partecipazione negli anni ’70 allo show televisivo americano equivalente all’italiano Gioco delle Coppie, che ha ucciso diverse donne e bambini. Sebbene sia stato condannato solo per 5 omicidi, divenuti poi sette, gli investigatori ipotizzano un totale che potrebbe arrivare a 130 omicidi. Nel 2010 l’uomo si è presentato in tribunale come avvocato di se stesso. Durante il processo, ad un certo punto Alcala prende la parola e inizia ad interrogarsi in terza persona, cambiando la voce, come fosse un’altra persona, a seconda di chi stava interpretando. Condannato a morte e in attesa, nel braccio della morte nel carcere di San Quentin, dell'esecuzione capitale (che venne rinviata più volte), Alcala è morto il 24 luglio 2021 per cause naturali.
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#35 L’ultima risata?
Nella foto si vedono Richard Hickock e Perry Smith, due assassini, subito dopo aver ricevuto la sentenza di condanna a morte. I due assassini uccisero una famiglia di quattro persone, compresi due bambini. Avevano pianificato di rapinarli, ma non riuscendo a trovare nulla che valesse la pena, tranne 50 dollari, li uccisero. Il sorriso apparentemente casuale e indifferente sul volto di Perry dona all’immagine un’atmosfera inquietante, che, senza il contesto, sembrerebbe una fotografia piuttosto banale.
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