Il caporale Jackie era un babbuino nell’esercito sudafricano durante la Prima Guerra Mondiale. Era la mascotte ufficiale del 3° reggimento del Transvaal. Il suo proprietario, Albert Marr, fu arruolato in guerra e non volle lasciare Jackie a casa. Chiese ai suoi superiori se anche Jackie potesse arruolarsi. Risposero di si (22/42)

Così, a Jackie fu data un’uniforme ufficiale con un berretto, una razione di cibo e una paga giornaliera. Jackie salutava gli ufficiali superiori e accendeva le sigarette dei soldati.

Per le sue capacità sensoriali, maggiori rispetto a quelle degli umani, Jackie era utile come sentinella al turno di notte. Il babbuino era il primo a capire quando stava arrivando un attacco o quando i soldati nemici si stavano muovendo nelle vicinanze.

Jackie e Marr sopravvissero a una battaglia in cui il tasso di vittime fu dell’80%, a Delville Wood.

Quando Marr stava prestando servizio in Egitto, fu colpito alla spalla nella battaglia di Agagia, il 26 febbraio 1916. Jackie era con lui e gli leccava la ferita in attesa dei soccorsi.

Jackie mangiava con il suo coltello e forchetta, e aveva il suo lavabo. Inoltre, si addestrava e marciava insieme agli altri soldati.

Jackie si trovò anche in trincea in Francia. Un giorno, cercò di costruire un muro intorno a se stesso durante il fuoco nemico, ma un pezzo di scheggia proveniente da un’esplosione lo colpì alla gamba e al braccio.

Quando i barellieri cercarono di portare via Jackie, lui rifiutò, nel disperato tentativo di finire il suo muro e nascondersi. I medici curarono le ferite di Jackie, ma decisero che la sua gamba doveva essere amputata. Con sorpresa dei medici, Jackie sopravvisse.

Jackie venne premiato con una medaglia al valore e promosso da soldato semplice a caporale. Dopo la fine della guerra, Jackie fu congedato con i documenti e tornò in Sud Africa. Morì tragicamente in un incendio in una casa nel 1921.

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