I film d’animazione della Disney esistono da così tanto tempo che la maggior parte di noi è stata probabilmente (e inconsciamente) influenzata da essi. Ora, è solo una questione di stabilire quanto siamo stati in effetti influenzati da quel mix Disney fatto di moralità, stereotipi e un pizzico di magia, e che impatto abbia avuto sulle generazioni. Come potete immaginare, il discorso è un tantino complesso, ma oggi vogliamo soffermarci sull’aspetto estetico, in particolare sui canoni di bellezza che venivano (e vengono tuttora) proposti dai cartoni Disney.
La giovane artista Wyethe Smallish ha voluto provare ad immaginare l’aspetto dei personaggi Disney se fossero stati disegnati con un corpo più “realistico”. Il progetto è iniziato un po’ come terapia personale, ma le immagini condivise sui social hanno presto avuto un grande successo. Scopritele qui sotto, e non dimenticate che la classifica delle migliori la decidete voi, lettrici e lettori di Keblog, votando le vostre preferite!
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Secondo molti, la classica rappresentazione dei personaggi Disney è preoccupante perché insegna una cosa: “il tuo bene più prezioso è la bellezza”. Prendete le principesse Disney, ad esempio. Emma Hatheway ha elaborato un’interessante analisi statistica dei film Disney realizzati in 80 anni (dal 1937 al 2017). Il 94% dei film di fiabe e principesse menziona l’aspetto fisico. All’interno di ogni film, il tema viene proposto in media 13,6 volte, con un range da 0 a 114 volte per l’aspetto fisico femminile e da 0 a 35 volte per l’aspetto fisico maschile. La grande differenza nel numero di volte in cui, in questi film, viene discusso l’aspetto fisico in base al genere rappresenta un’esplicita disuguaglianza.
È anche interessante notare la relazione, nelle storie Disney, tra aspetto fisico e personalità. “Nel 31% delle storie, bellezza e bontà d’animo sono associate l’una all’altra, il più delle volte riferendosi alla principessa come casta e innocente. Allo stesso modo, la bruttezza e il male sono correlati nel 17% delle storie delle principesse”, dice Hatheway. “Qualsiasi forma di associazione tra aspetto fisico e personalità è dannosa per l’autostima di una ragazza, e questa netta separazione tra bellezza e bruttezza, bontà e male è estremamente dannosa. Nella maggior parte dei film, la “cattiva” è raffigurata come meno attraente della protagonista, spesso rappresentata come la vecchia e brutta strega”.
“La questione più sconvolgente che circonda la rappresentazione di queste donne e il loro aspetto fisico è la rappresentazione irrealistica dell’immagine corporea all’interno delle fiabe”, continua Hatheway. “Ogni principessa ha una vita irrealisticamente piccola, seni grandi, pelle chiara, occhi esagerati e ciglia battenti”.
“In 6 Principesse Disney su 11, gli occhi sono più grandi della vita. Ciò mostra la mancanza di basi anatomiche credibili all’interno della creazione di questi personaggi. Anche se la relazione tra la dimensione della loro vita e quella del seno è fisicamente impossibile, i loro tratti somatici innocenti ma sessualizzati suggeriscono una storia parallela a quella pura e infantile. Questi corpi poco plausibili sono rappresentazioni del “corpo femminile ideale” in cui alle donne viene insegnato ad essere “più piccole di un uomo, pudiche e ad occupare poco spazio” (Giovanelli). Ciò è chiaramente illustrato in questi film sia nel tipo di corpo delle donne che nei grandi corpi maschili dei principi”.
“Sebbene queste raffigurazioni di donne siano offensive e degradanti, alcuni potrebbero sostenere che le Principesse Disney sono nate in un momento in cui la società e i media promuovevano dei ruoli di genere innaturali. Il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale fu caratterizzato da un cresciuto idealismo domestico negli Stati Uniti. Non sorprende, quindi, che gli ideali conservatori di genere che si trovano nei film delle principesse Disney siano stati prontamente abbracciati dal pubblico. Tuttavia, questo non giustifica le scelte degli artisti e dei produttori, e sicuramente non giustifica la continua rappresentazione da parte della Disney di personaggi femminili passivi e fisicamente impossibili nei loro attuali adattamenti; per esempio, considerate la dimensione della vita di Cenerentola nell’adattamento del 2016”, afferma Hatheway.
E tu cosa ne pensi? Dovremmo accettare le tradizionali rappresentazioni dei personaggi Disney? O superare i classici accostamenti bello=buono / brutto=cattivo e i corpi dalle proporzioni innaturali per disegnarne altri più realistici (non necessariamente curvy)? Diccelo nei commenti!
#1 Ariel
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#2 Cenerentola
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#3 Principessa Aurora
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JASMINE LA BALENA
#9 Mulan
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#10 Principessa Tiana
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PRINCIPESSA TORTA
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#29 Principe Eric
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#30 Megara
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Molto bella,mi piace molto e non la vedo affatto grassa…sta benissimo disegnata anche così! Ma dove la vedete grassa?!
Ma sono entrambe immagini a fumetti, non vedo questo realismo
Premetto che sono un amante della Disney fin da piccolo, non avevo mai considerato la questione posta nell’articolo, ma credo che, in effetti, dovremmo rendere più realistici, ed al passo coi tempi, almeno i nuovi disegni e disegnatori, senza però, modificare i classici, anzi, secondo me, dovremmo fare notare alle nuove generazioni quelli che, secondo noi, sono stati errori, in modo che i giovani non commettano i medesimi sbagli, tanto ne faranno di nuovi
Quindi realistico = grasso?
No, realistico vuol dire non disegnare una ragazza con una vita di 40 cm e seno e fianchi da pinup, mostrando ideali di bellezza inarrivabili a dei ragazzini. I disturbi alimentari nascono anche così… l’artista ha “normalizzato” delle Barbie e non mi sembrano affatto grasse. Fortunatamente si può dimagrire. Diventare intelligenti, invece…
Io avevo 43 cm di vita e una sesta di reggiseno a 14 anni, mia mamma non aveva le mani grandissime ma con indice e pollice mi circondava il braccio e le dita non solo si toccavano, si sovrapponevano.
Capisco allargare un poconi fianchi, volendo anche la vita, ma hanno solo fatto aumentate la massa grassa. Potevaa essere realistica rimanendo magra.
Haha siete forti. Parlare di realismo di una SIRENA è grottesco. Il crostaceo là dietro allora? I cartoni non sono e non devono essere realistici: i buoni sono belli e i cattivi brutti. Poi crescendo si comprende la complessità della vita, ma con i bambini meglio non elaborare troppo la filosofia.
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