Quando tocchiamo il nostro stesso corpo, i segnali sensoriali raggiungono il cervello sia dalla mano che dalla zona tocco. Ma a livello della corteccia cerebrale queste informazioni vengono integrate, in modo che il tocco auto-generato venga percepito come meno intenso.
Si ritiene che questo abbia una funzione adattativa, impedendo al cervello di sovraccaricarsi di segnali ridondanti quando ci tocchiamo con le nostre mani.
È per questo che non riusciamo a solleticarci da soli: il cervello “attenua” la sensazione fastidiosa che normalmente deriverebbe dal solletico quando generato da altri. – (“La mano di Dio” di Auguste Rodin)
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