In una piccola e apparentemente insignificante caserma dei vigili del fuoco a Livermore, in California, si trova una lampadina che arde incessantemente dal lontano 1901. Conosciuta come la “Centennial Bulb“, questa lampadina detiene il record mondiale per la longevità, illuminando ininterrottamente per oltre 122 anni e accumulando più di un milione di ore di utilizzo.
Vogliamo raccontarvi la storia di questo semplice e, al tempo stesso, incredibile oggetto, e il segreto della sua longevità.
Questa è la lampadina centenaria “Centennial Bulb”, accesa quasi ininterrottamente dal 1901
Immagine: Richard Jones/Guinness Book of World Records
Origini e Storia
La Centennial Bulb fu prodotta a Shelby, nell’Ohio, dalla Shelby Electric Company alla fine del 1800. Fu acquistata nel 1901 da Dennis Bernal, proprietario della Livermore Power and Water Company, e successivamente donata alla caserma dei pompieri locale quando vendette l’azienda nello stesso anno. Da allora, la lampadina è stata trasferita in diverse sedi, trovando infine la sua casa permanente nella Stazione dei Vigili del Fuoco n. 6 di Livermore, dove è diventata un simbolo di orgoglio e un punto di riferimento locale.
La caserma dei vigili del fuoco a Livermore, in California, dove si trova la lampadina
Immagine: Dick Jones
Un Record Mondiale
Nonostante la sua luminosità sia diminuita nel tempo, passando da 30 watt a un modesto quattro watt, la Centennial Bulb continua a brillare, guadagnandosi un riconoscimento nel Guinness dei Primati nel 1972 come la lampadina più duratura del mondo. Oggi, è possibile osservare la lampadina in tempo reale da tutto il mondo attraverso una webcam live disponibile sul sito ufficiale della lampadina.
Questa sequenza di immagini è stata creata durante la festa per la milionesima ora di utilizzo della lampadina
Immagine: Sue BunnUn Segreto Insondabile
Ciò che rende questa lampadina così straordinaria è, paradossalmente, la sua apparente normalità. Nonostante non sia possibile analizzare accuratamente il suo design mentre è accesa, si ritiene che non sia molto diversa dalle altre lampadine prodotte dalla Shelby Electric Company all’epoca. La sua incredibile longevità potrebbe essere attribuita al fatto che è stata prodotta prima che le compagnie di illuminazione stabilissero artificialmente la durata delle lampadine negli anni ’20.
Immagine: San Francisco Chronicle
L’Era della Obsolescenza Programmata
Si sostiene che le più grandi aziende di lampadine dell’epoca, come Philips, Osram e General Electric, abbiano formato un cartello globale, noto come Phoebus, per limitare la durata delle lampadine a 1,000 ore, al fine di incrementare le vendite. Questa pratica, conosciuta come “obsolescenza programmata”, è diventata comune in molte industrie, costringendo i consumatori a sostituire i loro dispositivi molto più frequentemente rispetto al passato.
Immagine: Dick Jones
Riflessioni e Cambiamenti Necessari
Tim Cooper, professore di design e capo del gruppo di ricerca sul consumo sostenibile presso la Nottingham Trent University, sostiene che l’unico modo per risolvere questo problema è attraverso l’azione governativa. Cooper propone l’introduzione di standard minimi di durabilità, riparabilità e aggiornabilità, e una riforma fiscale che riduca le tasse sul lavoro e aumenti quelle su energia e materie prime.
Tuttavia, tali politiche potrebbero causare una diminuzione a breve termine della crescita economica, rendendole impopolari tra i politici. Fino a quando non verranno adottate misure drastiche per regolamentare il mercato, continueremo probabilmente ad acquistare prodotti progettati per avere una vita breve, e continueremo a sostituire le nostre lampadine ogni anno, nonostante l’esistenza di una lampadina prodotta negli anni ’90 dell’800 che è accesa da oltre 122 anni.
Immagine: Dick Jones
La Centennial Bulb è un simbolo di resistenza e durabilità, un monito contro l’obsolescenza programmata e il consumismo, e un promemoria di un’epoca in cui gli oggetti erano costruiti per durare. La sua luce, che continua a brillare dopo più di un secolo, ci invita a riflettere sulle nostre scelte di consumo e sull’impatto che queste hanno sul nostro pianeta.
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