“Stavo guidando e ho visto un poliziotto nella piazzola di sosta… ho controllato la mia velocità e ho visto che andavo bene. Poco dopo, ho visto un cane nel fossato vicino a uno dei cartelli per l’uscita. Sembrava in cattive condizioni. Ero nella corsia di sinistra, diretta a un appuntamento, e mi sentivo combattuta. Ho deciso di tornare indietro e rischiare una multa per andare nella piazzola di sosta. Sono entrata e il poliziotto era ancora lì! Evviva! Ha abbassato il finestrino e ha detto “Sì! Sono qui”, e io gli ho raccontato del cane e che non volevo una multa, ma se potessi aiutare quel cane andava bene per me. Lui ha chiesto solo dove si trovava il cane ed è partito! L’ho seguito e l’abbiamo trovata, ancora lì, ansimante come se stesse per morire. Il poliziotto ha svuotato un suo contenitore e ne ha fatto una ciotola per lei. Poi vi ha versato un paio di bottiglie d’acqua. Il cane era spaventato da lui, ma immobile per la debolezza. Ha annusato l’acqua e poi ha capito che quella gentilezza era per lei! Ha bevuto l’acqua in pochi minuti! Il poliziotto è andato a prenderle dell’altra acqua e anche una merendina. Lei lo osservava con diffidenza tutto il tempo. Ha annusato la sua mano ma era ancora diffidente. Poi, il poliziotto è andato al suo veicolo e ha preso una sedia e un ombrello. Mi ha detto che sarebbe rimasto lì finché lei non si fosse fidata di lui, per portarla in un rifugio o a casa. Il fatto che l’uomo era lì al momento giusto è stato uno di quei piccoli messaggi che ci ricordano del bene che c’è nel mondo.”
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