Il conflitto in Siria continua a lasciare milioni di persone senza una casa. Le vittime della guerra vengono strappate ai propri cari e costrette a guardare il loro paese cadere a pezzi lentamente. In mezzo a questo caos, la distruzione di una serie di monumenti storici aggiunge un altro dramma. Recentemente, è stata demolita l’antica città di Palmira, nominata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Situato nella vicina Giordania, il campo profughi di Za’atari è il secondo più grande del mondo e sta gradualmente evolvendo in un insediamento permanente. Qui, un gruppo di artisti siriani stanno ricreando modelli in miniatura di monumenti distrutti. Nel tentativo di combattere i sentimenti di indignazione e di impotenza, queste dettagliate riproduzioni servono come atto di sfida. I siti originali possono essere stati distrutti, ma questo non significa che la ricca storia dei cittadini debba essere completamente persa e dimenticata.
Altre info su unhcr.org
Mahmoud Hariri, mentre costruisce un modello di Palmira usando spiedini per kebab e argilla.
Ismail Hariri scolpisce un monumento su una pietra vulcanica trovata nel campo
La cittadella di Aleppo, costruita nel 13° secolo in una delle più antiche città del mondo, distrutta dai bombardamenti
Una replica della statua del Sultano Ayyubide Saladino, un capo militare e politico famoso per aver guidato l’opposizione musulmana contro i crociati europei nel 12° secolo
Il ponte sospeso di Deir el-Zor, costruito nel 1927 e distrutto dai bombardamenti nel 2013
La Moschea degli Omayyadi di Aleppo, costruita tra l’8° e il 13° secolo, una delle più grandi e antiche moschee del mondo, distrutta dai bombardamenti nel 2013
Una replica della Noria di Hama, una ruota ad acqua di 20 metri costruita lungo il fiume Oronte oltre 750 anni fa
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