Il Mar Morto è ben noto a tutti per le sue acque fortemente salate, che non consentono la sopravvivenza di alcuna forma di vita, fatta eccezione per alcuni batteri. L’artista Sigalit Landau è sempre stata affascinata dal questo bacino d’acqua, fin dalla sua infanzia. Lo ha sempre visto come un mondo a parte, circondato da un’atmosfera surreale.
Per il suo ultimo progetto, chiamato Salt Bride, l’artista ha immerso nel 2014 un abito nero nelle salate acque del Mar Morto e lo ha lasciato lì, affinché si trasformasse. Ogni tre mesi, Landau tornava sul luogo per fotografare lo stato di quella metamorfosi, osservando come gli scintillanti cristalli bianchi del sale ricoprivano quell’abito nero. Dopo due anni, l’artista ha fatto riemergere il vestito da quelle acque incantate e senza tempo, ottenendo un oggetto che appariva “come neve, come zucchero, come l’abbraccio della morte”, descrive l’artista stessa.
L’idea è stata ispirata da una rappresentazione teatrale del 1916 ad opera dello scrittore, drammaturgo e attivista politico Semën An-skij, conosciuto anche come Ansky. L’opera, intitolata Dybbuk, racconta di una giovane donna che viene impossessata dallo spirito del suo defunto amante, e il Salt Bride di Landau è una replica dell’abito indossato nella rappresentazione teatrale, che si trasforma da vestito nero ad abito da sposa bianco.
Il progetto di Landau, documentato da numerose foto, è in mostra al Marlborough Contemporary di Londra. Ma se non vi trovate da quelle parti, potete dare un’occhiata alle foto qui sotto.
Altre info: Sigalit Landau | Marlborough Contemporary
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