Ognuno di noi ha dei punti di riferimento nei vari campi delle attività umane, dei personaggi famosi che adottiamo come idoli per il loro genio e inventiva. Le stelle brillano meravigliose da lontano, ma una volta che ci si avvicina possono diventare insopportabili. La stessa cosa potrebbe essere detta di alcuni dei più iconici geni creativi che siano mai vissuti sul nostro pianeta. Alcuni di loro erano davvero strani, alcuni potevano essere adorabili ma altri erano così tragicamente bizzarri che ci si poteva sentire sollevati nel non trovarsi vicini a persone come il compositore francese Erik Satie o il grande Michelangelo. Il perché è facile da capire una volta che si sono scoperti i loro peculiari tratti caratteriali che li hanno resi davvero unici e bizzarri.
#1 Stanley Kubrick e il suo lato tenero
Stanley Kubrick, il regista notoriamente perfezionista e rigoroso, ha diretto film capolavori come “2001: Odissea nello spazio”, “Arancia meccanica” e “Shining”. Eppure, nonostante fosse un tipo estremamente riservato e solitario nella sua vita privata, il leggendario filmaker aveva un suo lato dolce: amava moltissimo gli animali. Ad un certo punto della sua vita, viveva nella sua casa insieme a 16 gatti che gli facevano sempre compagnia, anche nel suo studio. E non è tutto. Alla fine, il gruppo di animali si allargò con 7 cani golden retriever e 4 asini.
#2 Lev Tolstoj e le sue scarpe
Il gigante della letteratura russa, Lev Tolstoy, non solo scrisse libri storicamente accurati, ma diventò di importanza storica anche quando era ancora in vita. Nonostante provenisse dai ceti più alti della società, Tolstoj finì per mettere in discussione l’etica della società in cui viveva, e iniziò a seguire la sua strada. Diventò vegetariano, iniziò a seguire un rigoroso stile di vita puntando il dito sull’immoralità dell’aspetto del tipico uomo ricco. Cominciò a indossare vestiti e scarpe contadine che realizzò a mano lui stesso.
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#3 Salvador Dalì e sua moglie
Quando si pensa al surrealismo, è inevitabile l’immagine di Dali e dei suoi baffi modellati dalla pomata. La sua vita era eccentrica e surreale come i suoi dipinti, ma a parte andare in giro con un’auto piena di cavolfiori e passeggiare per Parigi in compagnia di un formichiere, c’era qualcos’altro di ancora più strano. Dopo aver sposato la sua musa e amore della sua vita, Gala, iniziò a trattarla come una dea. Le comprò un castello e gli fu permesso di far visita a lei, sua moglie, solo con un invito scritto.
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#4 Leonardo da Vinci e il sonno
Tutti conoscono Leonardo da Vinci: pittore, ingegnere, scrittore, scultore, inventore, architetto, pioniere dell’esplorazione dell’anatomia umana, appassionato amante degli animali e forse uno dei vegetariani (se non vegani) più famosi della storia. Sembra che non ci sia nulla che quest’uomo non abbia fatto. Eppure una cosa c’è: dormire. Non gli piaceva farlo e, dopo aver condotto delle ricerche accurate e sviluppato le sue conoscenze, iniziò a seguire il ciclo del sonno polifasico. In pratica, il sonno di Leonardo da Vinci consisteva in numerosi brevi sonnellini nell’arco delle 24 ore. Essere l’uomo del Rinascimento non dev’essere stato così facile.
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#5 Wolfgang Amadeus Mozart e il suo senso dell’umorismo
Mozart, il suono e il volto della musica classica. Dalla drammatica “Lacrimosa” al giocoso “Flauto magico”, Mozart ha conquistato le pagine dei libri di storia della musica. Eppure, c’è un piccolo dettaglio sulla sua personalità che viene spesso trascurato. A mozart piaceva molto fare scherzi con… il peto. In effetti, la sua dedizione a questo genere di attività ludica poteva sembrare a volte eccessiva. Ha persino scritto un pezzo a 6 voci che si chiama “Leck mich im Arsch”, esatto, “Leccami il culo”.
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#6 Igor Stravinsky e la posizione yoga della Sirsasana
Cosa succede se prendi un bicchiere d’acqua e lo capovolgi? L’acqua si rovescia, ovviamente. Igor Stravinsky, il grande compositore russo, applicava lo stesso concetto per far fluire la sua creatività e le sue idee. Ogni mattina, eseguiva la sirsasana, una verticale a testa in giù, per 10-15 minuti, per pulire la sua mente e prepararsi a scrivere delle musiche che sarebbero diventate dei classici moderni.
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#7 Virginia Woolf, e lo scrivere in piedi
Sebbene questi due personaggi non sembrino avere molte cose in comune, la modernista britannica Virginia Woolf, insieme al sovversivo filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, potevano magari trovarsi a proprio agio a lavorare in un ufficio moderno purché gli venisse fornita una scrivania alla quale lavorare in piedi. Entrambi scrivevano in piedi perché ritenevano fosse l’unico modo per scrivere qualcosa di significativo.
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#8 Thomas Edison e la minestra
Thomas Edison assumeva i suoi ricercatori solo dopo un rigoroso colloquio, durante il quale chiedeva al candidato di mangiare un piatto di minestra sotto l’attento sguardo dell’inventore. L’esame della zuppa di Edison serviva a verificare se il potenziale impiegato condisse il cibo prima di assaggiarlo. Se aggiungeva il sale alla minestra senza averla prima assaggiata, Edison lo congedava immediatamente. Il test mirava a scartare coloro che iniziavano un’attività con troppe presunzioni. Anche Edison, come Leonardo da Vinci, riteneva il dormire una perdita di tempo e adottò la pratica del sonno polifasico per aumentare la propria produttività.
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#9 Erik Satie e le sue eccentricità
Il famoso compositore francese Erik Satie era un tipo strano. Non solo strano, ma incomprensibilmente bizzarro. Per cominciare, le sue abitudini alimentari erano qualcosa di assurdo. Mangiava solo cibo bianco, come uova (l’albume), zucchero, ossa grattugiate, sale, noci di cocco, riso e simili. Ogni giorno si alzava alle 7:18 e pranzava rigorosamente alle 12:11. Quindi cena alle 19:16 e a letto alle 22:37. Inoltre, amava accumulare cose, ma non qualsiasi cosa: amava gli ombrelli e ne aveva più di 100. E infine, Erik Satie era un tipo così singolare che apparteneva addirittura a una religione fondata da lui stesso.
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#10 Edgar Allan Poe e le sue strisce di carta
Certo, gli autori dell’800 non disponevano degli strumenti di scrittura rapida che abbiamo oggi, e la scrittura a mano costituiva spesso la scelta più efficiente. Ma Edgar Allan Poe si spinse oltre. Il celebre autore scriveva le sue opere su strisce di carta continue, larghe circa 10 cm, che venivano poi unite insieme con la ceralacca per formare un’unica opera. Questa sua bizzarra abitudine metteva certamente in difficoltà i suoi editori. I racconti di Poe non sono per i deboli di cuore, erano così cruenti e morbosi che molti dei suoi contemporanei li trovarono quasi illeggibili. Fu solo dopo la sua morte che il lavoro di Poe fu riconosciuto per il suo valore letterario. Un’altra cosa: il gatto di Poe, Catterina, aveva un ruolo importante nel suo processo creativo. Poe lo chiamava il suo “guardiano letterario”.
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#11 Michelangelo e la sua igiene
La Cappella Sistina a Città del Vaticano ha un aspetto celestiale, ma il suo creatore, Michelangelo, uno dei nomi più importanti nella storia dell’arte occidentale, era lontano dall’esserlo. E per una semplice ragione: l’igiene. Michelangelo dormiva con i suoi vestiti e stivali, senza toglierseli per giorni. Evitava di lavarsi e lo considerava persino un pericolo per la salute. Beh, potrebbe aver fatto bene, dato che ha vissuto fino all’età di 89 anni, che per l’epoca è un’età assolutamente incredibile.
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#12 Georgia O’Keeffe e la sua automobile
Madre del modernismo americano, Georgia O’Keeffe era un’artista con delle necessità particolari. Per poter essere produttiva e dipingere tutto ciò che voleva senza essere disturbata dagli estranei, doveva lavorare nel suo studio. E questo studio era mobile. Ah, e lei ci poteva viaggiare in questo studio, perché era il sedile posteriore di una Ford Model-A. Sì, Georgia O’Keeffe era solita dipingere nella sua auto.
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#13 Edvard Grieg e la sua rana portafortuna
Il compositore norvegese Edvard Grieg è autore di musiche come “Nell’antro del re della montagna”, o il famoso tema “Il Mattino” che ognuno di noi ha sentito in qualche spot pubblicitario. Per avere un talento del genere occorre essere fortunati. Oppure, come nel caso di Grieg, occorre avere una rana portafortuna. La figurina di una rana, per l’esattezza. La portava nella tasca della giacca mentre lavorava, dirigendo o esibendosi. E ogni volta, prima di salire sul palco, Grieg strofinava la sua rana preferita affinché gli portasse fortuna. Sembra che abbia funzionato.
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#14 Ludwig Van Beethoven e i 60 chicchi di caffè
Ludwig van Beethoven scrisse la celebre “Sinfonia n. 9”, che ora è l’inno dell’Unione Europea. La compose quando era già sordo. Ma quest’opera, naturalmente, è solo la punta dell’iceberg del suo contributo alla storia della musica. Risultati grandiosi richiedono enorme disciplina. Ogni mattina, Beethoven contava 60 chicchi di caffè per preparare la sua tazza di caffè perfetta. Inoltre, per riavviare la sua creatività dopo aver scritto grandi quantità di musica, si versava dell’acqua fredda sulla testa.
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#15 Andy Warhol e le sue parrucche
Andy Warhol, il volto della pop art, lo si potrebbe riconoscere immediatamente in una folla di persone. Perché in effetti era un dandy e si prendeva molta cura del suo aspetto. E, cosa più importante, della sua capigliatura iconica. Che, in realtà, era… una parrucca. Parlando di capelli e abitudini eccentriche, Warhol poteva sicuramente dire la sua, dato che aveva l’insolita abitudine di collezionare parrucche. Alla fine, aveva accumulato una collezione di 40 parrucche.
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#16 Pablo Picasso e la sua pistola
Non molte persone sanno che il nome Pablo Picasso è solo la versione abbreviata del suo nome completo, che in realtà è Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso. Sul serio. Ma divenne famoso perché era una forza inarrestabile, ovunque andasse. Ha cambiato l’arte per sempre, non è stato scoraggiato dalla critica e non ha nemmeno avuto paura davanti alla Gestapo, la polizia segreta nazista. Eppure, era anche irremovibile nella sua vita di tutti i giorni, perché ovunque andasse portava un revolver, in modo che nessuno osasse nuocere a questa leggenda spagnola.
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#17 Kurt Cobain e i suoi capelli
Il frontman dei Nirvana Kurt Cobain si era tinto per un po’ i capelli di rosso usando Kool-Aid, una bevanda conosciuta in USA. Ma per evitare di danneggiare la sua angelica chioma, Kurt non evitava le normali operazioni di cura dei capelli e cercava di lavarseli di tanto in tanto. Non con uno shampoo, ma con una saponetta.
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#18 Glenn Gould e la sua ipocondria
Il pianista canadese Glenn Gould, un grande nome nel mondo della musica classica, era famoso non solo per le sue doti di virtuoso e lo stile pianistico senza uguali. Era anche un personaggio molto strano, con molte delle eccentricità di un ipocondriaco. Indossava sempre un soprabito e dei guanti a tutte le temperature perché aveva paura di prendere germi e ammalarsi. E quando arrivava il momento di esibirsi, portava sempre con sé la sua sedia, indipendentemente da dove fosse il concerto. Doveva sempre essere la sua magica sedia.
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#19 Frida Kahlo e i suoi animali
L’eccentrica artista messicana Frida Kahlo soffrì di problemi di salute per tutta la vita, ma visse intensamente come poche persone. Una delle cose che la rendeva speciale era il suo amore per gli animali. Ne aveva tantissimi e molti di loro sembravano venire dalla giungla o da uno dei suoi dipinti surreali. Ha avuto cani, scimmie, pappagalli, galline e passeri. Aveva persino un cerbiatto chiamato Granizo e un’aquila con un nome leggermente diverso: Gertrudis Caca Blanca, che tradotto vuol dire Gertrude cacca bia… esatto.
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#20 Franz Schubert e i suoi occhiali
L’elegante e sensibile Franz Schubert è famoso soprattutto per l’Ave Maria che ha composto. Tuttavia, aveva un problema: la sua vista era cattiva e per questo gli fu prescritto di indossare degli occhiali, cosa che ha fatto diligentemente, tutto il tempo. Si, ci dormiva persino, con gli occhiali.
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#21 Albert Camus e lo zoo
Incarnazione del glamour francese del XX secolo, Albert Camus era molto più di un elegante intellettuale che rese il fumo una cosa cool e che aveva un gatto di nome Sigaretta. Era uno scrittore che ha vinto il premio Nobel, un filosofo, un attivista politico, un giornalista, un tifoso di calcio e… un grande, grandissimo amante degli animali. Quando è andato a New York City, ha fatto visita allo zoo di Central Park non una volta, non due, ma ben venti volte.
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#22 Honoré De Balzac e le sue 50 tazze di caffè
“Se non fosse per il caffè non si potrebbe scrivere, il che equivale a dire che non si potrebbe vivere”, ha detto una volta Balzac, il famoso romanziere, drammaturgo e autore di La Commedia Umana. E diceva sul serio, perché non passava forse un minuto in cui lo scrittore non stesse sorseggiando questo elisir di vita. Si stima infatti che Balzac bevesse 50 tazze di caffè al giorno. Ci si potrebbe chiedere, come si fa a dormire se si è permanentemente sotto effetto della caffeina? Ma a Balzac piaceva così, dal momento che si svegliava ogni giorno all’una, così da poter iniziare subito a scrivere.
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#23 Nikola Tesla e i suoi piccioni
Se non fosse per Nikola Tesla, la nostra comprensione dell’elettricità sarebbe probabilmente anni indietro rispetto ad oggi. Tesla ha anche depositato più di 300 brevetti per invenzioni come elettromagneti, radio e motore CA. Tesla iniziava a lavorare ogni giorno alle 3:00 del mattino (esatto, non le 15:00, le 3:00) e continuava fino alle 23:00. Questa abitudine lo portò a soffrire di esaurimento nervoso all’età di 25 anni. Poi si riprese e continuò lo stesso regime in età avanzata, lavorando ben 38 anni senza una pausa nel suo rigoroso programma di lavoro. Tesla era celibe, ma andava d’accordo con i piccioni. C’erano alcune cose che odiava: non sopportava le donne obese e qualsiasi tipo di gioielli, specialmente le perle.
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