Il mondo è ancora pieno di straordinarie arti e tradizioni che sopravvivono a smartphone e influencer. In Mongolia, in particolare, c’è un piccolo gruppo di nomadi che vive nelle regioni montuose e selvagge e che mantiene viva l’antica arte della caccia con l’aquila. Si tratta di una tradizionale forma di falconeria che prevede l’addestramento dei rapaci per aiutare a cacciare animali selvatici come volpi e lepri, un’abilità che viene tramandata da padre in figlio da migliaia di anni. Il fotografo tedesco Leo Thomas si è recato nei monti Altai della Mongolia occidentale per catturare questa affascinante tradizione.
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Oggi ci sono circa 300 persone rimaste che praticano la caccia con le aquile e la stragrande maggioranza sono maschi. Ma durante il suo viaggio in Mongolia, Thomas ha avuto l’opportunità di incontrare Zamanbol, una delle 10 cacciatrici con l’aquila in Mongolia.
Zamanbol fa parte di una famiglia nomade kazaka e trascorre la maggior parte delle sue giornate a scuola, in città. Nel fine settimana, si allena con la sua fidata aquila insieme a suo fratello, Barzabai.
Le immagini di Thomas immortalano Zamanbol a cavallo, con i suoi abiti fatti a mano in pelliccia, mentre conserva un’antica connessione con la natura e un legame indissolubile con la sua aquila.
Le meravigliose fotografie di Thomas catturano la bellezza di questa misteriosa e antica tradizione, una cultura lontana da quella del mondo occidentale.
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