Mezzo secolo dopo il massacro di casa Tate, Charles Manson rimane una delle figure più agghiaccianti della storia del crimine. Gli omicidi di Manson, che si definiva il frutto di Cristo, Satana e Hitler messi insieme, sono passati alla storia come alcuni tra i più inquietanti di tutti i tempi, e lo stesso Manson è visto e ricordato come uno dei personaggi più sconcertanti della criminalità di tutti i tempi.
La figura di Charles Manson è stata circondata, nel corso dei decenni, da storie, episodi e aneddoti incredibili. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Quali sono i confini tra l’uomo e il mito? Per fare luce, vogliamo presentarvi alcuni fatti della vita di Charles Manson, un uomo considerato da molti terrificante e affascinante allo stesso tempo.
1. La madre di Charles Manson non era una prostituta come affermato da molti
Charles Milles Manson è nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati, Ohio, come figlio illegittimo di Kathleen Maddox (una prostituta, come dichiarato dallo stesso Manson, ma smentito da un’intervista alla stessa Maddox del 1971), e di un lavoratore del posto di nome Colonnello Walker Henderson Scott. Acquisì il cognome Manson dal patrigno William Eugene Manson, che sposò la madre poco prima della sua nascita.
2. La madre di Manson, Kathleen Maddox, non diede un nome al figlio appena nato e l’ospedale lo chiamò “No Name” Maddox
Secondo il racconto di Maddox, voleva aspettare che sua madre vedesse il neonato prima di dargli un nome.
Il matrimonio ebbe vita breve, Manson senior chiese il divorzio a causa del vizio dell’alcol di Maddox e della sua “grave negligenza del dovere”. Charles Manson è cresciuto infatti in un ambiente degradato e sua madre continuava a bere e a rubare.
3. La madre di Manson cercò di vendere il piccolo Charles per della birra
Lo stesso Charles Manson raccontò l’episodio: “Un pomeriggio, mamma era in un bar con me seduto sulle sue gambe. La cameriera, a cui sarebbe piaciuto avere un figlio, disse scherzosamente a mia mamma che mi avrebbe comprato. La mamma rispose: ‘Una brocca di birra ed è tuo’. La cameriera preparò la birra, la mamma rimase quanto bastò per finirla tutta e se ne andò senza di me. Diversi giorni dopo, mio zio dovette cercare la cameriera in tutta la città e portarmi a casa”.
Quando aveva cinque anni, sua madre e suo zio furono arrestati per aver commesso una rapina usando una bottiglia di ketchup che fecero credere fosse una pistola. Scapparono con un’auto e 27 dollari, ma la polizia del posto li catturò poco dopo. Sua madre e suo zio finirono in prigione, e Manson fu accolto da sua zia Glenna e dal marito, Bill.
Secondo la cugina di Manson, Jo Ann, da bambino era sia affascinante che tirannico, mentiva costantemente, rubava e talvolta mostrava anche segni di comportamento violento (afferma che ha tentato di colpirla con una falce in più occasioni). Altre volte, invece, prendeva uno strumento e cantava bellissimi inni.
4. Charles Manson commise il suo primo crimine conosciuto all’età di 12 anni rubando soldi in un negozio di alimentari
All’età di 12 anni, Manson ha commesso il suo primo crimine di cui sia rimasta traccia: rubò dei soldi da un negozio di alimentari. Questo è stato il primo dei numerosi furti con scasso che ha commesso. In seguito ha rubato molte auto e le ha trasportate oltre i confini di stato, un crimine federale che ha commesso per la prima volta a 16 anni.
5. Da ragazzino fu violentato in riformatorio
Un gruppo di ragazzi in un riformatorio dove Manson si trovava lo hanno preso di mira e due di loro lo hanno violentato. Manson si vendicò pestando a sangue il primo e facendo cadere sul secondo la colpa per il pestaggio. In seguito, all’età di 17 anni, la sua prima possibilità di libertà vigilata fu revocata dopo essere stato sorpreso a violentare un altro detenuto.
Oltre ai crimini menzionati sopra, ha anche rubato della posta, falsificato assegni e sfruttato le donne che frequentava, come Leona “Candy” Stevens, che alla fine ha sposato (fu la sua seconda moglie dopo Rosalie Jean Willis).
Alla fine, dopo una serie di crimini, Manson ha scontato diversi anni di prigione in California per aver violato la libertà vigilata tentando, nel 1959, di incassare un assegno statale contraffatto. In prigione, Manson trovò un certo senso di stabilità che non aveva mai provato.
6. Manson si sposò e divorziò due volte
Dei documenti ufficiali hanno dimostrato che Manson si sposò nella Virginia dell’Ovest con Rosalie Jean Willis nel 1955 da cui poi divorziò dopo essere andato in prigione. Nel 1959, sposò Leona Stevens, che lavorò per lui come prostituta in California. Divorziarono quattro anni dopo.
7. Charles Manson ha imparato a suonare la chitarra da un noto gangster
Tra tutte le attività carcerarie e i club di cui faceva parte durante il suo periodo di detenzione, ha anche imparato a suonare la chitarra. Iniziò così la sua ossessione per la musica. Secondo un libro di memorie di Alvin “Creepy” Karpis, membro della famosa banda di Ma Barker, che ha insegnato a Manson a suonare in prigione, “il piccolo Charlie” era pigro ma aveva una bella voce e una personalità piacevole.
8. Charles Manson affinò le sue doti di persuasore frequentando un corso in prigione
Manson frequentò un corso basato sul popolare libro del 1936 How to Win Friends and Influence People, scritto da Dale Carnegie. Secondo Jeff Guinn, autore di una delle migliori biografie su Manson, il folle leader era particolarmente ossessionato dal capitolo 7. Ecco la lezione di quel capitolo: “(Principio 7) Lascia che l’altra persona creda che l’idea è sua”. Agghiacciante, vero?
Manson non sembrava essere un leader intimidatorio e autoritario, ma piuttosto uno che seduceva e incantava con le parole. Se vogliamo prendere sul serio il suo interesse per il capitolo 7, allora lo si potrebbe immaginare mentre lentamente e attentamente stimola e interroga le persone per portarle alle conclusioni “giuste”.
9. Manson era ossessionato dai Beatles e credeva che gli mandassero dei messaggi tramite le loro canzoni
Charles Manson ebbe una spiegazione molto semplice del perché ordinò la morte della famiglia di Leno LaBianca e dei residenti nella casa di Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, per mano della sua “Famiglia”: “Sono i Beatles, la musica che stanno diffondendo”, ha detto al procuratore distrettuale che lo ha mandato nel braccio della morte. “Questi ragazzi ascoltano quella musica e ne raccolgono il messaggio. È subliminale”.
Anche se anni dopo negò di essere fan dei Beatles (“Sono un fan di Bing Crosby”, dichiarò nel 1985, nonostante i detenuti in una prigione in cui Manson rimase nei primi anni sessanta sostenevano che fosse ossessionato dai Beatles), Manson parlò così tanto della band ai suoi seguaci che la sua lettura deformata dell’album più avventuroso dei Fab Four, The White Album, emerse più volte durante il processo. Vincent Bugliosi, pubblico ministero nel caso di omicidio di Manson, intervistò diversi membri della Famiglia Manson, compresi quelli che non stavano affrontando accuse penali, e trovò una coerenza tra le loro descrizioni e la relazione che Manson predicava tra il White Album e l’Apocalisse di Giovanni (o Libro della Rivelazione).
Resta quindi il fatto che Manson fu ossessionato dai Beatles. Credeva persino che il suo talento musicale potesse renderlo più grande dei Beatles stessi, se solo avesse avuto un’occasione, ed è esattamente quello che cercava quando alla fine uscì nel 1967.
10. La Famiglia Manson
Nel 1968, l’anno dopo che Manson fu rilasciato dal carcere, andò in California e iniziò a costruire quella che poi sarebbe stata vista come il suo culto, la Famiglia Manson. A detta di tutti, il suo fascino insolito e la sua capacità di persuasione lo hanno aiutato ad attirare nella sua cerchia giovani solitari, fuggiaschi e giramondo.
Una volta, Manson descrisse sé stesso ad un amico in prigione: “Sono una forza molto positiva … Colleziono negativi”.
Molti dei suoi seguaci erano donne giovani, bianche, di classe media e istruite, molte delle quali si sentivano annoiate o isolate dalle loro vere famiglie. Così nacque la Famiglia Manson.
11. Manson ebbe tre figli dalle sue due mogli e da una seguace devota
Ebbe il suo primo figlio, Charles Manson Jr., con la sua prima moglie. In seguito ebbe un altro figlio, Charles Luther Manson, con la sua seconda moglie. Valentine Manson a.k.a Michael Brunner è il terzo figlio di Manson, nato da una devota seguace di nome Mary Brunner.
I suoi seguaci in seguito raccontarono che pendevano dalle labbra di Manson e che facevano qualsiasi cosa dicesse loro di fare. Ordinava alle donne di svolgere le faccende domestiche, le spingeva a compiere atti sessuali l’una con l’altra e le portava a scavare nell’immondizia per trovare cibo. Una delle prime seguaci di Manson quando uscì di prigione fu una donna di nome Mary Brunner. In seguito avrebbe dato alla luce un bambino a cui diede il nome di suo padre, Charles Luther Manson.
Spesso predicava al suo gruppo profetizzando una imminente guerra razziale tra bianchi e neri che credeva sarebbe presto scoppiata. Diceva loro che ci sarebbero stati spargimenti di sangue tra le razze e che la loro “famiglia” si sarebbe nascosta sottoterra fino alla fine della guerra.
In seguito, secondo la sua profezia, la Famiglia Manson sarebbe emersa e avrebbe dominato la razza nera, che avrebbe vinto la guerra ma era incapace di governare il mondo. Manson chiamò la sua profezia come la canzone dei Beatles, Helter Skelter.
12. Charles Manson fu manipolato dalla CIA attraverso un programma segreto di controllo mentale
Il libro di Tom O’Neill Chaos: Charles Manson, the CIA, and the Secret History of the Sixties colloca Charles Manson in una delle strutture governative statunitensi utilizzate per l’MKUltra, un programma segreto che sperimenta il controllo mentale su civili inconsapevoli. “[Il Dr. Jolly West] era sicuramente nella stessa struttura nello stesso momento in cui Manson era lì ogni giorno e stava diventando esattamente ciò che la CIA stava cercando di creare”, ha detto l’autore in un’intervista.
Intanto, i suoi poteri di persuasione e il suo talento musicale gli procurarono un’occasione con alcuni degli addetti ai lavori dell’industria discografica di Hollywood, tra cui Dennis Wilson, batterista dei The Beach Boys.
13. Manson conobbe Dennis Wilson dei Beach Boys quando questi diede un passaggio a due ragazze della Famiglia Manson che facevano l’autostop
I due si conobbero dopo che Wilson diede per caso un passaggio a due membri della “famiglia” che facevano l’autostop. Presto l’intera famiglia Manson si trasferì nella casa di Wilson sul Sunset Boulevard, vi rimase per diversi mesi e costò a Wilson circa 100.000 dollari in cibo, spese mediche e riparazioni di danni alla proprietà.
Manson chiedeva anche soldi a Wilson, distrusse la sua auto, prese i suoi beni (incluso un disco d’oro dei Beach Boys) e lo convinse a portare la famiglia dai medici a Beverly Hills. Facevano festini, usavano droghe (soprattutto LSD) e facevano sesso senza curarsi del mondo mentre alloggiavano da Wilson.
Nonostante tutto, a Wilson piaceva ancora Charles Manson e cercava di attirare gente, incluso il produttore discografico Terry Melcher, interessato alla musica di Manson. Sebbene nessuno dubitasse il fatto che avesse talento, Manson (a cui fu diagnosticata una schizofrenia) era troppo instabile mentalmente per poter creare qualsiasi tipo di rapporto professionale.
Una volta ha persino tirato fuori un coltello perché il team di Melcher stava cercando di dargli istruzioni in studio di registrazione muovendo piccole critiche sulla sua musica. Ma anche se non riuscì a sfondare nel mondo della musica, le sue canzoni si fecero strada. Wilson ne prese una scritta da Manson intitolata “Cease To Exist”.
14. I Beach Boys e i Guns N’ Roses hanno inciso canzoni scritte da Charles Manson
Attraverso la sua connessione con Dennis Wilson dei Beach Boys, Manson ha ricevuto denaro contanti e una motocicletta per i diritti della sua canzone “Cease To Exist”, che la band ha riscritto come “Never Learn Not To Love”. Nel 1993, i Guns N ‘Roses hanno registrato “Look At Your Game, Girl” di Manson, canzone che usava per attirare le giovani donne nel suo culto.
Quando, nel 1983, Wilson morì per annegamento mentre era ubriaco, Manson affermò che era stato il karma: “Dennis Wilson è stato ucciso dalla mia ombra perché ha preso la mia musica e ha cambiato le parole dalla mia anima”.
Secondo il pubblico ministero Vincent Bugliosi, l’ossessione di Manson per la musica e il mancato successo nel settore hanno contribuito agli omicidi del 1969 che lo hanno reso famoso. Secondo quanto riferito, Manson divenne ossessionato dai ricchi e dagli addetti ai lavori che lo avevano disprezzato, chiamandoli “maiali” e decidendo che dovevano soffrire e morire.
15. Charles Manson: i massacri di Tate e LaBianca
Nell’agosto del 1969, secondo quanto riferito, Manson convocò i suoi seguaci e annunciò che era tempo di iniziare Helter Skelter. Mandò alcuni dei suoi più fidati devoti – Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, Linda Kasabian e Charles “Tex” Watson – a commettere omicidi contro la ricca élite di Hollywood e cercare di far cadere la colpa dei crimini su uomini afro americani, dando così inizio alla guerra di razza profetizzata da Manson.
16. Per quello che si sa, Charles Manson non uccise mai nessuno con le sue mani
Tutti gli omicidi che sono stati collegati a Manson sono stati commessi dai suoi seguaci. Secondo l’accusa durante il processo, gli omicidi sono stati compiuti sulla base dei suoi ordini.
Il primo posto dove Manson inviò un gruppo omicida, secondo l’accusa, fu una casa nel Benedict Canyon a 10050 Cielo Drive, dove Manson credeva vivesse il produttore Melcher (anche se altre prove suggeriscono che Manson sapesse già che Melcher si era trasferito).
17. Il massacro a casa di Sharon Tate non fu un tragico errore d’identità come molti pensano
Sebbene molti sostengano che Manson abbia spinto i suoi seguaci ad attaccare casa Tate perché credeva erroneamente che vi vivesse il produttore discografico Terry Melcher, i testimoni affermano che non è così. Il talent manager Rudi Altobelli, proprietario della casa al 10050 Cielo Drive dove avvennero gli omicidi Tate, ricordò che Manson era passato lì prima degli omicidi perché cercava Melcher e gli fu detto che non viveva più lì.
Quando la famiglia arrivò lì la notte dell’8 agosto, picchiarono, brutalizzarono, pugnalarono e spararono a tutti sul posto, uccidendo l’attrice Sharon Tate, la parrucchiera delle celebrità Jay Sebring, l’ereditiera dell’industria del caffè Abigail Folger e lo scrittore Wojciech Frykowski. Un quinto occupante, il diciottenne Steven Parent, che non doveva nemmeno essere lì e stava solo facendo visita al custode della proprietà, fu anche lui ucciso dalla Famiglia Manson.
Dopo aver finito di tagliare il corpo senza vita di Tate, che era anche incinta, Atkins prese un po’ del suo sangue e scrisse “PIGS” sulla porta di casa, un riferimento che voleva condurre la polizia al Black Panther Party, o Pantere Nere, il gruppo rivoluzionario afroamericano.
La famiglia Manson commise un’altra serie di omicidi la notte successiva, presumibilmente su una nuova richiesta di Charles Manson. Questa volta, il membro della famiglia Leslie Van Houten si unì e aiutò gli altri a uccidere gli imprenditori di Los Angeles Leno e Rosemary LaBianca nella loro casa.
Successivamente, con una mossa simile a quella della notte precedente, la Famiglia scrisse “DEATH TO PIGS” con il sangue sul muro. Il gruppo aggiunse anche un altro messaggio che diceva “HEALTER SKELTER”, con un errore di ortografia del grido di battaglia di Manson.
Dopo quattro mesi, la polizia riuscì a collegare gli omicidi alla famiglia Manson, che viveva in un posto fuori Los Angeles chiamato Spahn Ranch. La Atkins, che era stata messa in prigione per un altro crimine, aveva raccontato agli altri detenuti di aver ucciso Sharon Tate. Quella confessione, insieme alla testimonianza di Watson e Kasabian, fece cadere la famiglia Manson.
18. Charles Manson affrontò il processo senza un avvocato e rappresentando sé stesso
Licenziò il suo avvocato d’ufficio per poter rappresentare sé stesso in tribunale. Durante il suo processo diede vita ad alcune scene teatrali, come orchestrare un bizzarro canto insieme ai suoi co-imputati e minacciare il giudice con una matita. Le cose degenerarono e il giudice revocò successivamente il permesso a rappresentarsi.
19. Pare che Manson riuscisse a convincere le persone ad uccidere anche mentre era in prigione
Uno degli avvocati di Manson, Ronald Hughes, scomparve per diverso tempo e alla fine fu trovato ucciso. Hughes aveva appena scaricato Manson per difendere una delle donne imputate nel processo, e la tempistica di questo omicidio portò la polizia a credere che si trattasse di un altro delitto dei seguaci di Manson, sebbene questa teoria non venne mai provata.
20. Manson incise una X sulla sua fronte durante il processo ma la trasformò poi in una svastica
Manson disse alla stampa che quella X simboleggiava la sua volontaria rimozione dalla società. Quando anche i suoi seguaci incisero delle X sulla fronte, cambiò la sua X in una svastica.
Alla fine, Manson venne condannato come leader di quel gruppo a cui aveva fatto il lavaggio del cervello, fu dichiarato colpevole di omicidio e condannato a morte, pena che fu commutata in ergastolo perché la California abolì la pena capitale subito dopo.
21. Manson ha scontato l’ergastolo in un’area segreta della prigione destinata a detenuti famosi
Manson scontò la sua condanna all’ergastolo rinchiuso nell’unità di protezione degli alloggi (PHU) della prigione di stato di Corcoran in California. La struttura è così segreta che nessuno sa quali detenuti famosi siano effettivamente rinchiusi lì.
22. Charles Manson registrò un album di canzoni mentre era in prigione per gli omicidi
Manson scrisse al musicista Henry Rollins chiedendogli di produrre l’album. Questi lo fece con la SST Records, ma l’etichetta stampò solo cinque copie del disco perché nel frattempo aveva ricevuto minacce di morte a causa del progetto discografico. Manson ne conservò tre.
Charles Manson trascorse il resto della sua vita dietro le sbarre e morì in prigione il 19 Novembre 2017 all’età di 83 anni.
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