Secondo la National Oceanic and Atmospher Administration, un’agenzia federale statunitense che si interessa di oceanografia, meteorologia e climatologia, gli scienziati stimano che, ogni anno, otto milioni di tonnellate di plastica vanno a finire negli oceani. Una quantità incredibile, che equivale a circa il peso di 90 portaerei. L’azienda Paper Bottle Company (Paboco) vuole aiutare i produttori e i distributori a ridurre i loro rifiuti di plastica monouso creando bottiglie a base di zuccheri vegetali biodegradabili anziché combustibili fossili. L’azienda svedese BillerudKorsnäs, che produce imballaggi in carta, ha lanciato questa iniziativa nel 2013 ed è stata affiancata da società di ricerca e leader del settore, come Avantium e ALPLA. Nell’ottobre 2019, Coca-Cola, L’Oreal e Absolut si sono uniti ai loro sforzi.
Immagine: Carlsberg
Immagine: Poboco
Anche la Carlsberg, storica produttrice di birra, è da tempo partner del progetto Bottle Paper, e ha spiegato in un comunicato stampa: “Stiamo lavorando allo sviluppo della prima bottiglia di birra fatta ‘di carta’ al mondo, prodotta con fibre di legno provenienti da fonti sostenibili, 100% a base biologica e completamente riciclabile”.
Immagine: PobocoPoco dopo, il celebre birrificio ha presentato sui social media la sua prima bottiglia di carta per la sua Pilsner.
Immagine: Poboco
Queste bottiglie di carta, realizzate con un polimero a base vegetale chiamato “PEF”, dovrebbero essere completamente riciclabili e biodegradarsi in maniera naturale nell’arco di un anno, a differenza delle bottiglie di plastica.
Immagine: National Oceanic and Atmospher Administration
Immagine: Poboco
L’azienda che produce queste bottiglie spera di averle pronte per i consumatori entro il 2023.
Immagine: CarlsbergSegui Keblog su Google News!