Quando il fotografo turco Furkan Temir era solo un adolescente, vide un enorme afflusso del popolo curdo, in fuga dalla guerra civile nella vicina Siria. Un giorno, invece di andare a scuola, la sua curiosità lo costrinse a prendere la macchina fotografica ed il sacco a pelo, e ad intraprende un viaggio per la città di Kobanê, presso il confine siriano settentrionale, dove la coalizione guidata dagli americani aveva unito le forze con i combattenti curdi per combattere lo Stato islamico.
Le cose inquietanti a cui ha assistito durante quel viaggio durato mesi, fanno ora parte della serie “Louder Than Bombs”, il suo documentario fotografico sull’inaspettato assedio dell’ISIS a Kobanê e il conseguente impegno di riprendere la città.
Furkan, oggi 21enne, ha detto al New York Times: “Milioni di profughi stavano arrivando nel mio paese, lasciando le loro case e fuggendo, non potevo restare seduto a casa ad aspettare che succedesse qualcosa, sentivo davvero il bisogno di essere lì”.
Nato in una piccola città nella Turchia orientale nel 1995, Furkan ha trascorso la sua infanzia a Sivas e Bursa, e successivamente ha conseguito una borsa di studio presso l’Università di Istanbul Sehir.
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