Nei giorni del coronavirus, molte persone sono costrette a lavorare da casa per ridurre al massimo le probabilità di contagio. Tra quelli che stanno facendo smart working, c’è una donna che ha approfittato delle lunghe giornate in casa per aiutare i suoi anziani vicini. Becky Hoeffler, che vive nella Carolina del Nord e lavora alla Duke University, stava parlando con suo nonno al telefono, quando gli ha detto che stava per andare a fare la spesa. La donna era molto preoccupata per lui perché gli anziani sono più vulnerabili; non vengono contagiati più facilmente degli altri, ma a volte hanno patologie pregresse che li rende una categoria più debole. Oltre a ciò, in questi giorni ci sono lunghe code ai supermercati, e per una persona anziana può essere molto faticoso andare a fare la spesa.
Purtroppo il nonno vive nel New Jersey, a oltre 600 chilometri di distanza, e per questo non lo ha potuto aiutare. Allora, le è venuta un’idea: se non può aiutare il nonno, perché non aiutare i suoi vicini più anziani?
Becky prende la lista della spesa dai suoi vicini “senior” e va a fare la spesa per loro. Una delle sue vicine ha chiesto, tra le altre cose, della farina, con la quale ha cotto del pane fatto in casa che ha poi regalato a Becky come ringraziamento.
La ragazza si è recata anche in un residence per anziani che si trova in fondo alla sua via, ha parlato con le persone che si trovavano all’esterno e ha chiesto di affiggere un volantino con i quale offriva il suo aiuto, gratuitamente.
Becky ha capito che se si aiutano le persone più deboli è possibile diminuire il carico di lavoro, già molto alto, su soccorritori e personale medico. L’altruismo è uno dei modi migliori per combattere il virus.
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