Queste foto fanno parte delle dodici immagini di un calendario che ho eseguito nel 2015 per i veterani del Modena Rugby, di cui faccio parte. Sono state ottenute tutte riproducendo la scena nel modo più fedele possibile, gli “attori” sono tutti i giocatori del Modena Rugby Veterans.
In ogni immagine c’è un riferimento al rugby, tutti i costumi sono stati ottenuti con materiale di recupero, quindi a costo zero.
La “sala di posa” era un ambiente di circa venticinque metri quadri con dentro… niente! Lo sfondo è stato ricavato con dei teli di recupero cercati un po’ in tutte le abitazioni dei veterani. Per le luci ho utilizzato due illuminatori vecchissimi, gli oggetti che vedete inseriti nelle immagini sono stati anche quelli trovati nelle case dei vari veterans. I costumi sono stati cuciti da mia moglie con stoffe di recupero trovate un po’ ovunque oppure con carta di diverso tipo.
Ho cercato di riprodurre quadri che avevano sfondi neutri, perché riprodurre sfondi elaborati mi risultava complicato se non impossibile, oppure possibile ma solo copiandolo direttamente da un’immagine del quadro, cosa che non volevo fare perché avrebbe snaturato il progetto.
Tutti i veterans hanno collaborato al progetto in maniera straordinaria, anche durante le lunghe pose. Nella foto “I bari”, il veterano che vedete di spalle, essendo stato fermo nella stessa posa per molto tempo, ha ad un certo punto accusato un doloroso crampo al polpaccio, e ci è voluta quasi un’ora per farglielo passare.
Il calendario va da Giugno 2015 a Maggio 2016, ciò è dovuto al fatto che nel Giugno 2015 era il cinquantenario della fondazione del Modena Rugby, quindi i veterans, per presentarlo durante quella ricorrenza, hanno pensato a questa scelta un po’ insolita.
Un giocatore, che indossava un elmo, si trovava molto vicino ad un illuminatore. Questo ha iniziato a scaldare l’elmo, così tanto da non poter nemmeno essere toccato. Il giocatore è quasi svenuto. Un altro non entrava nella corazza, tanto era grosso.
Alcuni giocatori sono talmente grossi che le stoffe non erano sufficienti per creare gli abiti di scena, perciò erano vestiti solo dal lato dell’obiettivo (quello inquadrato dalla fotocamera), mentre dall’altro lato, non visibile, gli abiti erano puntati con spilli.
Ho curato le scenografie cercando di renderle le più fedeli possibili alle immagini dei dipinti. Devo dire che sono rimasto meravigliato dall’impegno degli “attori” nel ricreare le posizioni e, in particolare, le espressioni dei volti originali, sono stati veramente bravi.
Una foto ha richiesto l’uso di una torcia in scena. Il risultato è stato che abbiamo dovuto, a fine lavoro, imbiancare di nuovo l’ambiente.
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