L’arte della fotografia, nata più di due secoli fa, è stata uno strumento straordinario per fissare il tempo, bloccare momenti irripetibili, immortalare personaggi, eventi e luoghi. In questo contesto, le foto storiche rappresentano una risorsa inestimabile, capaci di portare alla luce i dettagli più sfuggenti della nostra storia, offrendo un racconto visuale unico e potente. Sebbene alcune di queste immagini siano diventate famose e largamente riconosciute, un’infinità di foto storiche interessanti rimangono poco note, seppure fondamentali per comprendere a fondo l’evoluzione della nostra società.
C’è una pagina su Instagram che si chiama “Fotografie Della Storia” (non mancate di seguirla) e condivide straordinarie foto storiche che ci fanno rivivere eventi epocali, anche quelli poco noti. Scopritene una selezione qui sotto e non dimenticate di votare le vostre preferite!
Altre info: Instagram
Foto Storiche: Specchi dell’Epoca
Le foto storiche non sono solo immagini, ma documenti vivi che riflettono le epoche in cui sono state scattate. Catturano l’atmosfera di un momento, la tensione di un evento, l’emozione di un volto. Ogni fotografia, infatti, è una finestra sul passato, un viaggio indietro nel tempo che può aiutare a comprendere meglio la complessità del contesto storico e sociale.
Molte foto storiche sono diventate icone universali, come la bandiera americana piantata sulla luna o il bacio di Times Square alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, ci sono innumerevoli foto storiche interessanti che, pur non essendo universalmente conosciute, hanno un valore inestimabile nella documentazione di eventi significativi o di personaggi meno noti.
L’Importanza delle Foto Storiche Meno Note
L’archivio di foto storiche del mondo è vasto e in continua espansione. Le immagini meno note, tuttavia, sono spesso le più affascinanti, poiché raccontano storie uniche e poco conosciute. Allo stesso tempo, possono offrire una prospettiva diversa su eventi ben noti, contribuendo ad una comprensione più completa e sfaccettata della storia.
Per esempio, tutti conosciamo le immagini iconiche del Titanic, ma ci sono molte foto storiche interessanti scattate a bordo prima che la nave affondasse. Queste foto offrono uno sguardo unico sulla vita a bordo del transatlantico, rivelando dettagli che altrimenti sarebbero rimasti nascosti.
La Fotografia: Uno Strumento per Documentare la Storia
Il potere della fotografia sta nella sua capacità di catturare la realtà in modo obiettivo, senza l’interpretazione soggettiva dell’artista. Nel corso degli anni, la fotografia ha giocato un ruolo fondamentale nel documentare la storia recente, permettendo alle generazioni future di visualizzare eventi e personaggi di un’epoca passata.
L’uso della fotografia come strumento di documentazione è particolarmente importante nel contesto delle notizie e dei media. Fotografi di guerra, reporter e documentaristi utilizzano la fotografia per catturare e condividere la realtà di eventi critici e momenti storici, spesso mettendo a rischio la propria vita per fare luce su situazioni di ingiustizia e conflitto.
Insomma, le foto storiche, sia quelle ampiamente riconosciute che quelle meno note, hanno un ruolo insostituibile nel racconto della nostra storia. Forniscono una testimonianza tangibile del passato e ci permettono di esplorare, comprendere e apprezzare la complessità e la ricchezza della nostra storia. Perciò, la prossima volta che vi imbattete in una foto storica, soffermatevi a guardare oltre la superficie. Chi lo sa, potreste scoprire un pezzo interessante e poco noto della nostra storia.
#1
Scattata nel 1967 da Rocco Morabito, questa foto è intitolata 'The kiss of life', ovvero il bacio della vita, e mostra l'operaio J.D. Thompson intento ad eseguire un tentativo di respirazione bocca a bocca al collega Randall G. Champion. Durante una manutenzione di routine infatti, Randall era venuto a contatto con un cavo a bassa tensione e aveva perso i sensi, pur rimanendo legato sulla sommità del cavo della luce grazie alle imbracature di sicurezza. Thompson, che lavorava sotto di lui, vide tutto e si precipitò a soccorrere il collega. A causa della posizione, gli fu impossibile effettuare un massaggio cardiaco, tuttavia continuò ad eseguire una respirazione bocca a bocca costante fino a che il cuore di Champion non riprese a battere. A quel punto gli fu possibile slegarlo e riportarlo a terra. Grazie ai trattamenti, Champion sopravvisse e morì nel 2002 a 64 anni.
Rocco Morabito, che stava svolgendo un altro incarico, si trovò solo per caso davanti a questa scena, ma, dopo aver chiamato i soccorsi, riuscì a scattare questa fotografia che gli valse il premio Pulitzer nel 1968
#2
La storia di Omayra Sanchez è la testimonianza della forza del coraggio che supera anche la morte.
Il 13 novembre 1985, il vulcano Nevado del Ruiz in Colombia ha una violenta eruzione, considerata poi la seconda più disastrosa al mondo del ventesimo secolo per il numero di caduti.
Tra le vittime del disastro c’è anche Omayra, una tredicenne che resta intrappolata nel fango.
La notte dell’eruzione la ragazzina tenta di mettersi in salvo con i suoi famigliari, ma durante la fuga, la nonna di Omayra cade in un acquedotto. Omayra è l'unica abbastanza da piccola da calarsi per cercare di salvare la nonna, ma, mentre sono in atto le operazioni di salvataggio, arriva un'ondata di fango che travolge entrambe, trascinandole via, finché Omayra si trova con le gambe incastrate in una massa di acqua e detriti. La sua condizione è critica, ma non pare drammatica: ha tutto il corpo sommerso, mentre la testa rimane fuori dall’acqua evitando, in apparenza per fortuna, l’annegamento.
Quando arrivano i soccorsi tuttavia, ci si rende conto di come sia impossibile intervenire per salvarla poiché i detriti che le bloccano il corpo sono impossibili da spostare.
Si profila presto l'unica tragica soluzione: amputare le gambe.
La mancanza di medici e chirurghi rende però presto impossibile anche quest'ultima disperata soluzione.
Ciononostante i volontari, pur senza gli strumenti adeguati per estrarla, non si danno per vinti e cercano in ogni modo una soluzione.
Secondo una giornalista presente, Cristina Echandia, Omayra canta, prega e parla normalmente di se stessa, dei suoi amici, della scuola, della nonna. Ha anche parole di conforto verso chi si inquieta per la sua sorte ineluttabile, che sa essere segnata.
Passano i giorni e arriva la terza notte di agonia.
La piccola ha la febbre altissima ed inizia ad avere delle allucinazioni, dicendo di non volere arrivare in ritardo per la scuola. Dopo 60 ore immersa nel fango, il cuore della Omayra cede alla cancrena e all’ipotermia.
Appena prima della morte della giovane, il fotoreporter Frank Fournier immortala per sempre gli occhi profondi di questa ragazzina così straordinaria, stupendo il mondo con il coraggio e la dignità di Omayra.
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#3
Nel 1956, Francis Miller pubblicò per la rivista Life alcune fotografie sui benefici della pet therapy in ospedale. In particolare, quella di Peggy Kennedy, di tre anni, afflitta dalla poliomielite è sicuramente la più nota e la più emozionante.
La didascalia originale di Life riportava: “Il sollievo nel letto per Peggy Kennedy di 3 anni è fornito da anatroccoli che nuotano nella vasca. Peggy è una vittima della poliomielite e indossa un respiratore in plastica”.
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#4
Kenya, 2018. La fine di una specie.
Joseph Wachira conforta Sudan, rinoceronte bianco settentrionale, pochi minuti prima della sua morte, in una straziante fotografia di Ami Vitale.
Con la scomparsa di Sudan questi maestosi animali sono destinati a vivere solo in fotografia, poiché il rinoceronte era l’ultimo esemplare maschio della sua specie.
Attualmente rimangono solo due femmine, ormai anziane.
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#5
Era il 18 giugno 1965 quando il fotografo Horst Faas scattò questa iconica fotografia in Vietnam durante il conflitto.
WAR IS HELL svetta sul caschetto del soldato Larry Wayne Chaffin di appena 19 anni e ci colpisce insieme alla limpidezza dei suoi occhi, creando un conflitto tra il clima infernale della guerra e l'innocenza di un ragazzo, che non avrebbe voluto trovarsi lì.
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#6
Il Ku Klux Klan organizza una manifestazione pubblica per riguadagnare consensi. La manifestazione in sè è un disastro, con un corteo di appena 66 adepti del Ku Klux Klan circondati da circa il triplo dei poliziotti e un centinaio di curiosi.
Un'ottima ragione per il fotografo del quotidiano locale, Todd Robertson, per ignorare il corteo e concentrarsi su una madre e i suoi due bambini vestiti con la tunica e i cappucci bianchi.
Uno di loro si avvicina al poliziotto di colore Allen Campbell e poggia la sua piccola mano sullo scudo antisommossa appoggiato per terra. Il piccolo ha visto la sua immagine riflessa nello scudo e ne sta disegnando il contorno.
In una manciata di secondi la madre prende il bambino e lo allontana dal poliziotto, ma Robertson ha ormai immortalato un'istantanea di un momento bellissimo e ricco di un significato che nessuno può equivocare: nessuno nasce razzista.
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#7
Zabrze, Polonia 1987. Foto di James L. Stanfield. Dopo un intervento durato tutta la notte, questo medico, il Dr. Religa, che ha imparato a eseguire trapianti di cuore leggendo saggi scientifici, osserva il monitor che traccia i segni vitali del paziente. Vinto dalla stanchezza, un collega si è assopito in un angolo. Il paziente sopravvisse e la sua vita durò persino più di quella dello stesso chirurgo.
La foto, con questa precisa didascalia, venne pubblicata da National Geographic.
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#8
11 settembre 2011. Al decimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, Robert Peraza, che ha perso il figlio Robert David quel maledetto 11 settembre 2001, si inginocchia per pregare sul nome del figlio presso il memoriale dell'attacco.
Il fotografo Justin Lane scatta questa foto potentissima, che diventa subito uno scatto simbolo della tragedia delle famiglie.
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#9
Nel 1995, la ventunenne Stephanie Welsh arrivò in Kenya per iniziare uno stage di un anno con il Daily Nation, un giornale di Nairobi. In Kenya la mutilazione genitale femminile era illegale, ma ancora diffusa e praticata per cui Stephanie decise di approfondire questa usanza. Si addentrò nel Kenya più rurale per vivere due settimane nella famiglia di una ragazza sedicenne in procinto di sottoporsi alla mutilazione.
Il rituale fu straziante: in una capanna di sterco e paglia, diedero alla ragazza una bevanda di latte e sangue, per poi iniziare a tagliarne le carni. La giovane urlava disperata, mentre il sangue colava sul pavimento di fango.
Il reportage di Stephanie Welsh venne pubblicato, seppur molto censurato, da una dozzina di quotidiani americani mettendo il mondo a conoscenza di questa barbara pratica.
Ad oggi, la mutilazione genitale femminile è considerata come una forma di persecuzione, eppure continua ad essere messa in pratica e ogni anno, circa 2 milioni di ragazze vengono mutilate, spesso con rasoi o addirittura pezzi di vetro.
Strettamente legata al concetto di onore e castità, è una pratica supportata in primis dalle stesse donne che spesso costringono le figlie a sottoporsi alla mutilazione.
La foto ritrae la giovane, appena mutilata, mentre cerca di osservare le ferite che le sono state inferte, ed è la meno cruda della serie.
Dopo l'esperienza, Stephanie Welsh rinunciò alla sua carriera da fotografa per diventare un'ostetrica ed aiutare sul campo queste donne.
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#10
New York, 1946. Diventare genitori è sempre un'emozione immensa. Un uomo viene immortalato non appena viene a conoscenza di essere diventato padre di ben tre gemelli.
All'epoca ancora non esisteva l'ecografia e ogni parto era una vera sorpresa!
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#11
Jean-Marc Bouju realizza uno degli scatti più forti del decennio: un uomo iracheno conforta il figlioletto di appena 4 anni in un centro di detenzione per prigionieri di guerra nella base della 101° divisione aerea americana, vicino ad An Najat.
Dopo aver visto il padre incappucciato, il piccolo si era spaventato ed un soldato americano aveva deciso di levare le manette al padre così che potesse tranquillizzarlo.
Un'istantanea di umanità in mezzo alla violenza e alla guerra, rappresentati dal filo spinato e dal cappuccio ancora sul volto del prigioniero.
Purtroppo, non si sa nulla della sorte dell'uomo e di suo figlio.
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#12
1984. C'è stato un tempo in cui al Festival di Sanremo venivano ospiti così.
E li si faceva cantare in playback. Negli anni 80 al festival si cantava rigorosamente in playback, dagli artitsti nostrani (Vasco si rifiutò di finire una canzone che continuó senza di lui) agli ospiti stranieri (al cantante dei Duran Duran cadde il microfono, ma continuó miracolosamente a cantare). Si tornó all'orchestra solo nei primi anni 90.
Ma i Queen passarono solo quell’anno e Freddie Mercury non accettò di buon grado questa decisione. Durante la sua performance fece infatti di tutto per svelare il trucco del playback.
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#13
"Qui è morta la speranza dei palermitani onesti."
3 settembre 1982. Muore a Palermo a seguito di un agguato mafioso il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il giorno dei funerali, una grande folla protestò contro le presenze politiche, accusandole di aver lasciato solo il generale. Vi furono attimi di tensione tra la folla e le autorità, sottoposte a lanci di monetine e insulti al limite dell'aggressione fisica.
La figlia Rita pretese che fossero immediatamente tolte di mezzo le corone di fiori inviate dalla Regione Siciliana e volle che sul feretro del padre fossero deposti il tricolore, la sciabola e il berretto della sua divisa da Generale con le relative insegne
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#14
Héctor Rondón Lovera immortala un momento di enorme umanità: durante la ribellione militare di El Portenazo in Venezuela, il cappellano Luis María Padilla, in mezzo alla strada soccorre un soldato ferito nei momenti cruciali della sparatoria. Il sacerdote si muoveva a fatica in mezzo ai proiettili dei franchi tiratori per offrire l'estrema unzione ai combattenti caduti in battaglia. Tra i feriti, il caporale di seconda classe Andrés de Jesús Quero, del Battaglione Piar riuscì ad alzare la testa. Padilla corse ad aiutarlo, cercò di farlo rialzare, sorreggendolo dalle spalle.
In quel momento Lovera scattò la foto, che divenne presto un simbolo nonché uno degli scatti più importanti della seconda metà del '900.
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#15
Alcuni bambini italiani immigrati a New York dormono abbracciati ad un gattino su di una scala antincendio.
La foto venne scattata nel 1938 da Weegee, pseudonimo del fotografo Arthur Fellig, a sua volta emigrato negli Stati Uniti.
Le foto di Weegee sono intense, e colgono spesso attimi di una vita degradata, ma sempre in maniera furtiva. Weegee amava avvicinarsi con la macchina fotografica in modo da cogliere la tensione esplosiva e spietata del momento. Affascinato dall’azione del flash, illuminava e appiattiva il soggetto diluendone i contorni in un intenso sfondo nero.
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#16
Il 23 agosto 1989 un'enorme catena umana formata dai cittadini di Lituania, Lettonia ed Estonia si riunì per protestare pacificamente chiedendo l’indipendenza delle tre nazioni baltiche dalla ormai morente Unione Sovietica.
Si parla di centinai di migliaia di cittadini che, uniti, attraversavano le tre nazioni per oltre 600 km collegando le tre capitali.
Nel giro di sette mesi dalla protesta, la Lituania fu la prima delle repubbliche sovietiche a proclamare l'indipendenza
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#17
Istvan Reiner, 4 anni, sorride per una foto, poche settimane prima di essere ucciso ad Auschwitz. E' incredibile la somiglianza con Giorgio Cantarini, l'attore che interpretò il piccolo Giosuè nel film La vita è bella.
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#18
Questo volto è parte del patrimonio di immagini con cui siamo cresciuti, che apparve sul National Geographic nel giugno del 1985. L'abbiamo chiamata la ragazza afgana, la ragazza dagli occhi verdi. Steve McCurry l'aveva scovata in Pakistan in un campo di rifugiati sotto un tendone che fungeva da scuola. Era una bambina di dodici anni in quella famosissima foto. Si chiama Sharbat ed è scappata dall'Afghanistan a sei anni con la nonna e il fratello più piccolo dopo che entrambi i suoi genitori erano morti sotto le bombe degli invasori sovietici. Accettò di posare per McCurry a condizione che non le venisse chiesto di sorridere perché, secondo le regole della sua tribù, una femmina che concede confidenze agli sconosciuti deve essere punita. Grazie a questo scatto, Sharbat diventa famosa in tutto il mondo anche se non sa di esserlo, perché, ovviamente, nel suo campo profughi non c'erano i media occidentali. Vent'anni dopo il grande fotografo ritorna a Peshawar con un obbiettivo: ritrovare la sua modella più famosa. Non sapeva neanche come si chiamasse ma, facendo vedere la foto, lo portano finalmente in un campo profughi dove la ritrova. La riconosce dagli occhi e dalle labbra. Per tutto il resto purtroppo era passata una vita piuttosto dura. Sono passati altri dodici anni da quel nuovo incontro. Sharbat ha superato i quaranta e in una bacheca di Peshawar, è apparsa una sua terza immagine. È una foto segnaletica della polizia pakistana che ha denunciato l'ex ragazza afgana per avere falsificato i documenti suoi e dei suoi figli nel tentativo disperato di ottenere finalmente, dopo quarant'anni, la cittadinanza pakistana.
Passano ancora alcuni anni, nel 2021 Sharbat Gula viene finalmente tratta in salvo e trasferita qui, in Italia, patria di quel genio di Leonardo che dipinse la Monnalisa, per chiudere forse finalmente il cerchio di quella che è la Monnalisa del nostro secolo.
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#19
Maurizio Costanzo è stato uno dei più noti giornalisti, conduttori e autori televisivi. La sua ricchissima carriera iniziò negli anni ‘50 e proprio al 3 agosto 1959 risale questo scatto di Giuseppe Palmas.
La foto, realizzata durante un’intervista di Costanzo al grande Totò, veniva conservata dallo stesso Costanzo a casa e in ufficio.
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#20
Raramente vengono pubblicate fotografie recenti su questa pagina, ma per gli incredibili scatti di Herbert van der Beek si deve fare un'eccezione.
Il fotografo nel 2018 è stato infatti in grado di catturare il momento in cui un giaguaro si è tuffato in acqua per catturare il suo pasto.
Con i denti scoperti e gli artigli sguainati, l'animale, abitante dello zoo di Bordeaux in Francia, si era immerso per afferrare i pezzi di carne lanciati nella pozza d'acqua dal personale.
Herbert, che aveva passato l'intera giornata allo zoo, non si fece scappare il momento e immortalò tutto l'istinto felino del cacciatore in un contesto davvero inedito.
“Poiché i giaguari sono difficili da vedere in natura, è quasi impossibile riprendere l'immagine di uno che caccia sott'acqua. Ero curioso di vedere le abilità subacquee di questo grande predatore. "
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#21
La mano di un tecnico di radiologia impiegato al Royal London Hospital nel 1900 circa. Ogni mattina, i tecnici dovevano calibrare la macchina a raggi X effettuando il primo test sulle loro stesse mani. Purtroppo ai tempi non si conoscevano ancora gli effetti della lunga esposizione ai raggi per cui si usava il proprio corpo invece di pezzi di carne.
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#22
1997. Disposta a tutto pur di rinfrescarsi dal caldo impietoso della giungla indiana, una tigre accaldata nel parco nazionale di Bandhavgarh cerca sollievo in una pozza d’acqua. Con i suoi movimenti, la tigre ha azionato una trappola fotografica posizionata da Michael Nichols, regalandoci questo autoritratto insolito di una specie ad alto rischio di estinzione.
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#23
Il 2 dicembre 1991 l'immunologo professor Aiuti bacia Rosaria Iardino, sieropositiva, per dimostrare che il virus HIV non è trasmissibile attraverso un semplice bacio o contatto fisico.
Con questo forte gesto, il dottore informa la comunità su un "falso mito" riguardante la via di trasmissione e, soprattutto, abbatte milioni di pregiudizi.
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#24
“Hogwarts non esiste senza di te”
Robbie Coltrane
30 marzo 1950 - 14 ottobre 2022
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#25
Lady Diana volle sempre dedicare quanto più tempo possibile ai figli William e Harry e scelse di permettere loro di avere esperienze da ragazzi comuni, per godersi l’infanzia prima di incappare nelle responsabilità da reali inglesi. Alcuni esempi? Mangiare da McDonald o divertirsi ai parchi di divertimenti.
Lo splendido scatto di Julian Parker ritrae proprio Lady Diana e i figli in una spontanea risata dopo aver fatto un’attrazione del Thorpe Park nel 1993.
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#26
Settembre 1939, all'avvio della seconda guerra mondiale, il Louvre viene evacuato delle sue opere d'arte.
Più di 3.600 dipinti, insieme a sculture (tra cui la Nike di Samotracia ritratta in foto) e vari altri oggetti d'arte vengono imballati in centinaia di casse e spediti in case sicure della campagna francese.
In 37 convogli, insieme ai parigini che fuggono dalla guerra, viene nascosto e protetto questo patrimonio dell'umanità.
I nazisti d'altra parte non vogliono chiudere il museo e, su insistenza delle autorità tedesche occupanti, il Louvre fu riaperto al pubblico nel settembre del 1940 seppur con diverse sale e pareti completamente spoglie.
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#27
I resti di Vladimir Komarov, il cosmonauta caduto dallo spazio.
Tra gli eroi dello spazio, ce ne sono alcuni non celebrati tra cui proprio Komarov, il primo astronauta sovietico ad andare più volte nello spazio, nonchè il primo essere umano a morire in una missione spaziale.
Il 24 aprile 1967, la sua capsula spaziale Soyuz 1 si schiantò a terra a causa di un guasto del paracadute. Di Komarov rimasero solo questi pochi resti carbonizzati e l'osso del tallone, l'unico resto rimasto intatto.
Pare che Komarov fosse certo di morire in questa missione, ma che accettò comunque per evitare che Gagarin fosse scelto come suo rimpiazzo morendo al posto suo. Gagarin era tra i migliori amici di Komarov.
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#28
19 luglio 1992. Muore assassinato Paolo Borsellino.
Prima della strage, Borsellino rilasciò interviste e partecipò a numerosi convegni per denunciare l’isolamento dei giudici e l’incapacità o la mancata volontà da parte della politica di dare risposte serie e convinte alla lotta alla criminalità. In una di queste Borsellino prefigurò la fine (che poi egli stesso fece) che ogni giudice “sovraesposto” è destinato a fare e si definì un “condannato a morte”.
Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l’abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano,Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, scampato perché al momento dello scoppio, stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta
Il 24 luglio circa diecimila persone parteciparono ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato; la moglie Agnese Borsellino accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, e volle una cerimonia privata senza la presenza dei politici), mentre ai funerali dei 5 agenti di scorta, all’arrivo dei rappresentanti dello stato (compreso il neo Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l’ordine, mentre strattonava e spingeva, gridando “FUORI LA MAFIA DALLO STATO”.
Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, “Non c’è più speranza…”, intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che “Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell’attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l’abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze”.
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#29
Un giovane ragazzo di nome Lionel Messi, 13 anni, alla sua prima visita a Barcellona. Il padre ovviamente scatta una foto ricordo.
Il resto è storia.
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#30
Il 5 marzo 1982, ad appena 33 anni, ci lasciava John Belushi dopo un’overdose di cocaina ed eroina.
Tra i tanti amici e colleghi presenti al funerale, Carrie Fisher, Eric Idle, Chevy Chase, Bill Murray (nella foto, intento a rendere gli ultimi omaggi all’amico) e ovviamente Dan Aykroyd.
Fu proprio Dan, suo inseparabile amico, a far partire da uno stereo durante la messa ‘The 2000 Pound Bee’ dei Ventures, così come gli era stato scherzosamente chiesto da John in una ‘malinconica serata di bevute e confessioni tra amici‘.
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#31
1945, la RMS Queen Elizabeth riporta a New York circa 15.000 uomini (compresi 900 membri dell'equipaggio) che prestarono servizio durante la seconda guerra mondiale.
Durante la guerra, la nave trasportò più di 750.000 truppe e navigò un totale di circa 500.000 miglia ovvero circa 800.000 km
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#32
Gerardo Ferrara era un insegnante di educazione fisica di Sapri, ma aveva una particolarità: era incredibilmente somigliante a Massimo Troisi!
A partire dall'autunno del 1993, Troisi era decisamente debilitato dalla malattia, ma aveva comunque deciso di posticipare l'operazione di trapianto cardiaco che avrebbe potuto salvargli la vita per poter girare Il postino, il film che diventerà la sua più bella e pura eredità artistica.
Fu quindi contattato Gerardo con la richiesta di sostituire nelle scene più pesanti un Massimo sempre più stanco e affaticato.
E' Gerardo che pedala sotto il sole di Procida o di Salina, si ferma ad ammirare il tramonto in cima alla collina, sempre con la bici al suo fianco.
Fu proprio a Salina che la moglie di Gerardo lo raggiunse per annunciargli di essere incinta. Massimo fu entusiasta quanto Gerardo e non faceva che chiedere di quel bambino che doveva ancora venire al mondo.
L’ultimo ciak fu il 3 giugno 1994. Massimo si congedò: "Vi amo tutti, non dimenticatevi di me". Il giorno dopo, il cuore di Massimo cedette e l'attore morì nel sonno a soli 41 anni.
A Gerardo che era nel frattempo diventato un caro amico, lasciò una dedica speciale: "A Gerardo, per la pazienza e l’abnegazione con le quali ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro".
Gerardo e la moglie, appresa la notizia della morte di Troisi, diedero al loro bambino, nato sotto la stella di quell'ultimo film, il nome di Massimo.
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#33
Il 24 febbraio 1970 venne scattata una fotografia davvero singolare, ma per spiegarla occorre raccontare la storia del suo protagonista.
Keith Sapsford è un giovane ragazzo animato dall'irrefrenabile desiderio di viaggiare che lo ha spinto a scappare di casa già numerose volte.
Il 21 Febbraio 1970, a soli quattordici anni, Keith fugge per l'ultima volta, si rifugia in aeroporto e infine sale sul carrello di un aeroplano diretto in Giappone.
Il ragazzo rimane nascosto fino al decollo, ma, quando l'aereo parte, molla la presa cadendo nel vuoto.
John Gilpin, fotografo australiano, sta intanto scattando alcune foto agli aeroplani in decollo, e immortala per sempre il volo di un ragazzo incosciente che voleva solo esplorare il mondo.
Fonte: venividivici.us
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#34
Considerata una delle fotografie del rock più belle di sempre, lo scatto di Ian Tilton è una vera e propria incursione nel male di Kurt Cobain. Fu scattata il 22 settembre 1990 durante alcune prove: Kurt distrusse la sua chitarra contro l'amplificatore per poi scappare dietro le quinte per liberare tutte le sue emozioni: rabbia, frustrazione, dolore.
Tilton immortalò tutta l'imperfetta, vulnerabile umanità di un artista.
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#35
1982. Nella foto di José Nicolas Corbis, due bambini legati a un termosifone in un ospedale psichiatrico libanese. Mentre le strutture psichiatriche dei decenni passati erano piene di pratiche che oggi sarebbero inconcepibili, pochi abusi erano così ingiusti come quelli inflitti ai bambini.
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#36
8 dicembre 1980. Muore John Lennon.
Gli occhiali insanguinati di John Lennon, indossati dal cantante il giorno del suo omicidio. La foto venne scattata dalla moglie Yoko Ono.
La donna arrivò a casa, appoggiò gli occhiali sul tavolo, si fece un gin liscio e scattò la foto.
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#37
Se si pensa ai grandi fotografi del passato, raramente ci viene in mente un nome orientale eppure Fan Ho era un vero maestro (il suo soprannome era per l'appunto "Il grande maestro") capace di un uso estremamente armonico e poetico del bianco e nero.
Nonostante Hong Kong sia lo sfondo di quasi tutti i suoi scatti, sono gli esseri umani i veri protagonisti. Soli, immobili nel tempo, come in un ritratto di altri tempi.
Le altre protagoniste erano le ombre, lunghissime, disegnate dal sole dell'alba o del tramonto: i momenti che Ho prediligeva per ottenere dei particolarissimi decori di luce.
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#38
Nel 1960, Coca-Cola realizzò una campagna pubblicitaria estremamente all'avanguardia. Venne distribuita una grande quantità di cibo per uccelli in Piazza San Marco a Venezia, disposta in modo tale da replicare il nome del brand. Ovviamente non passò molto tempo prima che stormi di piccioni affamati ricoprissero la scritta dando un effetto estremamente suggestivo.
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#39
Woodstock Couple, 1969, di Jim Marshall.
L'amore, i fiori, la musica e la pace - queste sono alcune delle cose che hanno reso il movimento hippie degli anni '60 e '70 iconico e memorabile. Questa foto celebre di una coppia abbracciata durante il festival di Woodstock, intenta a condividere una coperta, divenne una delle più potenti immagini della generazione hippie.
I due giovani della foto sono Bobbi e Nick Ercoline e sono rimasti insieme fino alla morte di Bobbi a marzo 2023.
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#40
16 giugno 1996. I Chicago Bulls, la squadra di Michael Jordan, sono una squadra da sogno e non fanno che macinare vittorie. Nello specifico è Jordan il miglior marcatore. Il 16 giugno i Chicago Bulls giocano gara 6 e Michael non gioca bene come al solito, probabilmente annebbiato dal ricordo del padre. Sì, perchè il 16 giugno 1996 è la terza domenica di giugno e, negli Stati Uniti, la terza domenica di giugno è la festa del papà. James Jordan è morto, o meglio, è stato ucciso 3 anni fa, ma il suo ricordo è indelebile e Michael gioca tutta la gara con l’unico pensiero in testa di vincere per lui.
Alla sirena, con il punteggio di 87-75, i Chicago Bulls chiudono la stagione vincendo il titolo, ma nessuno riesce a trovare Jordan.
È corso nello spogliatoio. La tensione scaricata in una delle immagini più straordinarie dello sport di tutti i tempi. Michael Jeffrey Jordan, sua Altezza Aerea, il miglior giocatore di basket di tutti i tempi, talmente forte da essere disumano, steso sul pavimento degli spogliatoi a piangere. La faccia tra le mani, il pallone abbracciato, come l’unico amico capace di consolarlo. His Airness singhiozza come un bambino. Sono tutti intorno a lui, chi passa una asciugamano, chi respinge i fotografi: tutti spiazzati, nessuno prova a toccarlo.
L'umanità di un campione irraggiungibile ci regala una delle immagini sportive più indimenticabili di sempre.
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#41
Il 5 luglio 1946 nasceva il bikini, facendo subito scalpore!
Ci vollero anni prima che questo nuovo costume da bagno venisse accettato e negli anni ‘50 ne era persino vietato l’uso sulle spiagge di Italia, Spagna, Portogallo, della costa atlantica della Francia e di diversi stati americani.
In foto vediamo una ragazza multata proprio a causa del suo bikini. L’anno è il 1957 e la località è Rimini.
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#42
Uno degli scatti più celebri di Elliott Erwitt.
I soggetti ritratti sono un uomo e una donna, in riva al mare a Santa Monica, in California.
Lei sorride e si appoggia al petto di lui, in un delicato e affettuoso gesto di complicità.
La foto è del 1955 e, dice Erwitt, venne scattata di nascosto il che la rende del tutto spontanea.
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#43
L’11 gennaio 1999 alle ore 2,30 di notte Fabrizio De André muore stroncato da un carcinoma polmonare lasciando l'Italia orfana di uno dei suoi più grandi poeti e cantautori.
I funerali si svolgono a Genova due giorni dopo.
Sono funerali sentitissimi: più di 10.000 persone vengono a rendere l'ultimo omaggio a Faber, tra cui anche l'amico di sempre Paolo Villaggio che ne coniò il celebre soprannome. E' suo il ricordo più emozionante della giornata: «Io ho avuto per la prima volta il sospetto che quel funerale, di quel tipo, con quell'emozione, con quella partecipazione di tutti non l'avrei mai avuto e a lui l'avrei detto. Gli avrei detto: «Guarda che ho avuto invidia, per la prima volta, di un funerale.»
Nella bara vengono posti un pacchetto di sigarette, una sciarpa del Genoa, sua squadra del cuore, alcuni biglietti, un naso da clown e un drappo blu.
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#44
L'ultima fotografia scattata a Chester Bennington, un autoscatto della moglie che lo ritrae insieme alla sua famiglia esattamente il giorno prima del suicidio del cantante, avvenuto il 20 luglio 2017. La depressione è un parassita invisibile.
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#45
27 dicembre 1963
Viene costituita la ventesima regione d'Italia: il Molise!
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#46
Il 24 giugno 1965 a Milano, in particolare al Velodromo Vigorelli, si esibirono i Beatles!
I Fab Four suonarono nella live pomeridiana per 7.000 persone, mentre alla sera se ne contarono 20.000.
In Italia non era ancora scoppiata la Beatlemania e quello, insieme ad altre due date a Genova e a Roma, fu il primo dei soli tre concerti italiani.
La Rai scelse di non riprendere l’esibizione perché giudicò i Beatles una meteora destinata a scomparire in pochi mesi.
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#47
Non è la fotografia più bella mai scattata è vero, ma sfido chiunque a non riconoscerla.
Questo autoscatto di Ellen DeGeneres alla cerimonia degli Oscar 2014 è entrato nel cuore di tutti anche grazie all'enorme diffusione che offre Internet. Grazie alla collaborazione di Bradley Cooper che scattò la foto ( "If only Bradley's arm was longer. Best photo ever"), vennero immortalati in questo simpatico selfie alcuni dei grandi attori presenti in sala tra cui Meryl Streep, Brad Pitt, Angelina Jolie, Julia Roberts, Jennifer Lawrence, Kevin Spacey, Lupita Nyong'o e Jared Leto. L'unico non attore è il fratello di Lupita. La foto venne postata su Twitter da Ellen DeGeneres e divenne subito virale con oltre 3 milioni di retweet e 2 milioni di like diventando così la foto più retwittata di sempre. Di fatto, è diventata una delle fotografie simbolo della nostra epoca digitale.
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#48
L'autoscatto più famoso di Christopher Johnson McCandless, meglio noto come Alexander Supertramp, viaggiatore statunitense che all'inizio degli anni novanta, decise di intraprendere un viaggio solitario nell'Ovest Americano. Il giovane partì da solo dopo aver devoluto tutti i suoi risparmi alla Oxfam ed aver lasciato senza alcun avviso la famiglia benestante, proseguendo il viaggio in autostop e girovagando tra Stati Uniti e Messico settentrionale. Trascorse gli ultimi 112 giorni della sua vita in Alaska, dove abitò in un autobus abbandonato soprannominato da lui Magic Bus. Venne ritrovato da due cacciatori all'interno del Magic Bus nell'agosto del '92, morto, probabilmente di fame o intossicato. Assieme al suo cadavere furono trovati, oltre che diversi oggetti di cui si era servito per sopravvivere in Alaska, anche i suoi appunti, una macchina fotografica contenente questo autoscatto e alcuni libri di Tolstoj, London e Thoreau.
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#49
Affondato nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912, il relitto del Titanic rimase nascosto nelle profondità dell'oceano fino al 1 settembre 1985 quando Robert Ballard riuscì tramite un sottomarino comandato a distanza, a ritrovare i detriti di una caldaia del transatlantico, a circa 13 miglia ad est rispetto all'ultima posizione segnalata.
La scoperta di Ballard poté finalmente fare luce sulla dinamica della tragedia dimostrando che il Titanic si era spezzato in due tronconi al contrario delle ricostruzioni che lo immaginavano inabissato intatto.
Le immagini più famose che ci mostrano lo stato di quella che era la nave più lussuosa al mondo, sono però quelle delle spedizioni del 2003/2004 organizzate dalla National Oceanic and Atmospheric Administration con cui vennero effettuate mappature ad alta risoluzione.
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#50
5 luglio 1984. Il nuovo acquisto del Napoli, Diego Armando Maradona, viene presentato allo stadio San Paolo di fronte ad 80.000 tifosi.
In 7 anni, il Napoli insieme El Pibe de Oro vinse due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa.
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#51
Fino ad allora giocare con la dieci era giocare con la dieci. Due ore dopo, alla fine della prima partita di Pelé con la maglia verdeoro, giocare con la dieci sarà giocare CON la dieci! E ancora oggi il dieci è il numero del calcio.
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#52
Dopo le dimissioni di Papa Celestino V nel 1294, le più conosciute poiché spesso associate alla Divina Commedia, ci furono quelle di Papa Gregorio XII nel 1415.
Passeranno secoli prima che un nuovo Pontefice rinunci al suo ruolo finché, nel 2013, non presenta al mondo le proprie dimissioni Benedetto XVI.
La foto dell’incontro tra il neoeletto Papa Francesco e il Papa Emerito è quindi storicamente eccezionale, poiché ritrae per la prima volta l’incontro tra due Papi, di norma impossibile poiché ogni Pontefice viene eletto alla morte del precedente.
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#53
Nel 1991 ebbe una forte risonanza mediatica una campagna pubblicitaria della azienda di abbigliamento Kenar Enterprises Ltd., realizzata a Savoca, in Sicilia, dove i fotografi Rocco La Spata e Charles De Caro fecero posare la top model Linda Evangelista insieme a sette anziane donne locali, dicendo loro che si trattava di una campagna contro l'AIDS e pagandole appena 10.000 lire.
L’immagine venne costruita in modo da far spiccare talmente tanto la differenza tra la Evangelista, bellissima e statuaria, e le sette signore molto dignitose, ma molto poco conformi ai canoni di bellezza imposti dalla pubblicità, che il manifesto venne ribattezzato “La bella e le sette bestie”.
Gli scatti ovviamente scatenarono accese polemiche e una delle donne inconsapevolmente coinvolte intraprese un'azione civile nei confronti della Kenar Enterprises. Nel 2000 l'azienda fu costretta al pagamento di 20 milioni di lire come risarcimento danni alla donna, nel frattempo deceduta.
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