Vivian Maier, una eccellente fotografa di strada di New York che scattò migliaia di fotografie negli anni ’50 e ’60, rimase sottovalutata durante quegli anni. Solo nel 2011, due anni dopo la sua morte, le sue foto sono state apprezzate per la loro cruda bellezza, in una collezione pubblicata dallo storico e collezionista John Maloof.
Maloof scoprì le foto di Maier in un mucchio di vecchie stampe e negativi che comprò ad un’asta. In seguito acquistò il resto della sua collezione ma, per un tragico scherzo del destino, scoprì il nome della fotografa solo poco prima della morte di questa.
Non tutti i luoghi dove sono state scattate le foto sono noti con esattezza, ma la maggior parte di loro sono di New York e Chicago. La sua fotografia è cruda, sensibile ed emozionante. Ci porta, con occhio ravvicinato, all’America degli anni ’50 e ’60. È specialmente la natura candida e vera di queste foto che le rende così straordinarie. Guardandole, sembra davvero che si sia andati indietro nel tempo, in una giornata di sole di New York o Chicago.
Maier è stata descritta, da alcuni dei bambini ai quali fece da baby sitter, come “socialista, femminista e senza peli sulla lingua”. E si può dire che questo traspare dalla sua fotografia, che tende a focalizzarsi maggiormente sulla classe lavoratrice e sui poveri.
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