Quando l’artista cambogiana Remissa Mak aveva solo sette anni, abbandonò la sua casa a Phnom Penh, capitale della Cambogia, dopo che le truppe dei Khmer Rossi occuparono la città il 17 aprile 1975.
Ora, 40 anni dopo, Mak rende omaggio alle ombre del passato con Left 3 Days, una straordinaria serie fotografica che illustra alcuni degli orrori che molti cambogiani hanno vissuto, sotto forma di figure di carta immerse nel fumo. Le scene in miniatura rappresentano una suggestiva raffigurazione del periodo tumultuoso tra il 1975 e il 1979.
“Come altri cambogiani, alcuni membri della mia famiglia sono morti uccisi dai soldati, di fame, di lavori forzati e di tortura sotto il regime dei Khmer Rossi”, scrive Mak si Asia Motion. “La maggior parte di quelli che sono sopravvissuti al regime non vogliamo ricordare questi momenti dolorosi. Per questo, la storia del genocidio accaduto tra il 1975 e il 1979 in Cambogia si è sbiadito gradualmente, sfumato via dalla mente delle persone, come fumo spazzato via dal vento”.
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