Per il suo progetto “Open Fields”, il fotografo Guillaume Amat ha posizionato uno specchio che riflette l’ambiente posteriore all’interno dell’immagine per creare una doppia interpretazione della scena. Questi riflessi contengono figure scure contrapposte a campi luminosi, case a paesaggi aridi, frammenti di fogliame contenuti in scorci industriali, e persino un cavallo che salta nella cornice.
Amat si è voluto concentrare sulla doppia interpretazione del paesaggio visto fuori e dentro lo specchio, lavorando sul concetto di territorio come spazio. Il risultato è una fotografia surreale che pone lo spettatore davanti a realtà diverse contenute in un’unica foto.
Amat vive e lavora a Parigi.
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