Sulla superficie degli storici giardini del forte reale a Bristol, l’artista Katie Paterson e gli architetti Zeller & Moye hanno realizzato un’opera d’arte pubblica che simboleggia la storia e l’evoluzione del nostro pianeta. ‘Hollow’ è uno spazio meditativo fatto di 10.000 specie di alberi unici i cui racconti si estendono a milioni di anni, da fossili di legno pietrificato delle prime foreste emerse 390 milioni di anni fa, a campioni emergenti di vita arborea. Gli abeti di Douglas che formano la facciata riflettono le diverse altezze degli alberi e la calotta della foresta. Una volta all’interno della calda “foresta in miniatura”, i visitatori si trovano circondati da una monumentale raccolta di esemplari di alberi, che sono stati raccolti in tutto il mondo nel corso degli ultimi tre anni. La luce filtra attraverso delle aperture nel soffitto, che imitano il modo in cui la luce del sole si irradia attraverso gli alberi in una foresta.
Da Kyoto alla California, e dall’albero più antico del mondo ad alcuni dei più giovani, i campioni raccontano storie umane e ambientali provenienti da tutta la terra. Troviamo l’albero indiano di banyan, sotto cui il Buddha raggiunse l’illuminazione, e l’albero di ginkgo giapponese di Hiroshima, sopravvissuto ad uno dei momenti più bui della storia umana.
“Il vuoto interno è uno spazio introverso e meditativo in cui, se seduti o in piedi, ci si trova abbracciati dalla storia”, descrivono gli architetti Christoph Zeller e Ingrid Moye.
Altre info su katiepaterson.org | zellermoye.com
l’installazione è situata sulla base degli storici giardini Royal Fort a Bristol
Gli abeti di Douglas che formano la facciata riflettono le diverse altezze degli alberi
‘Hollow’ è uno spazio meditativo composta da 10.000 specie arboree uniche
I campioni includono fossili di legno pietrificato delle prime foreste emerse 390 milioni di anni fa
La luce cade attraverso aperture nel soffitto, imitando la luce del sole attraverso gli alberi in una foresta
I campioni di legno provengono da tutto il mondo
tutte le foto di max mcclure
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