“Il celebre scatto che ritrae Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927.
L’accusa era di omicidio e a nulla valse la confessione del vero assassino, che li scagionava completamente.
I due, immigrati italiani in America, furono gli agnelli sacrificali per testare la linea dura del governo contro gli stranieri.
Emblematiche le parole di Vanzetti nel suo discorso prima della sentenza definitiva: «Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra — non augurerei a nessuna di queste creature ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un anarchico, e davvero io sono un anarchico; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano […] se voi poteste giustiziarmi due volte, e se potessi rinascere altre due volte, vivrei di nuovo per fare quello che ho fatto già»”.
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