L’assistente di volo Nigel Ogden stava appena entrando nella cabina di pilotaggio quando sentì un forte scoppio e vide il pilota che veniva risucchiato fuori. Nell’immagine di ricostruzione, si vede Ogden che tiene per le gambe il pilota, mentre il copilota cerca di scendere rapidamente per raggiungere un’altitudine più sicura.
Quando il copilota tentò di contattare la torre di controllo per effettuare un atterraggio di emergenza, Ogden stava iniziando a congelarsi a causa del forte freddo. La maggior parte dell’equipaggio pensava che il pilota fosse già morto, ma Ogden cercò di resistere. C’era anche il timore che se lo avesse lasciato andare, il corpo avrebbe potuto entrare in collisione con il motore, l’ala o lo stabilizzatore dell’aereo, creando ulteriori problemi. Tutto quello che sapeva per certo era che il pilota stava uscendo sempre di più dal finestrino e la sua testa sbatteva ripetutamente contro la fusoliera.
Dopo 15 minuti di volo con il finestrino rotto, l’aereo atterrò in sicurezza all’aeroporto di Southampton. Ogden subì un congelamento al viso, danni a un occhio e una lussazione ad una spalla. Il pilota sopravvisse miracolosamente, riportando congelamento e fratture multiple su braccia e mani.
Un’indagine in seguito rivelò che per il finestrino, che era stato installato solo 27 ore prima del volo, erano stati utilizzati dei bulloni di dimensioni errate. Dei 90 bulloni utilizzati, 84 avevano un diametro troppo piccolo di 0,66 mm. Gli altri 6 bulloni avevano il diametro corretto, ma erano corti di 2,5 mm.
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