
Alla fine sono uscito a vedere cosa stava succedendo. Sul mio prato c’era un corvo con una ferita sulla testa, non riusciva a volare, e sopra di lui altri due corvi stavano girando in cerchio, gracchiando come matti.
Ho provato ad avvicinarmi per dare un’occhiata più da vicino, ma uno di loro si è lanciato in picchiata cercando di attaccarmi. Così sono tornato in casa, ho tagliato un po’ di carne cruda a fette e gliel’ho lanciata da lontano.
Dopo un po’, hanno capito che stavo cercando di aiutare e hanno smesso di attaccarmi. A quel punto mi hanno permesso di avvicinarmi, così ho potuto prenderlo in mano. Non riusciva a bere bene, così intingevo un dito in una ciotola d’acqua e glielo mettevo in bocca.
Ho fatto così più volte al giorno per circa una settimana, finché un giorno è sparito. Ho pensato che si fosse ripreso e se ne fosse andato. Ma il giorno dopo è tornato, mi è atterrato addosso e da allora lo vedo spesso in giro per il quartiere. A volte si posa sulla mia spalla per qualche minuto e poi vola via di nuovo.
Mi sembra di aver adottato un figlio.
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