Le immagini degli animali morti negli incendi dell’Australia hanno purtroppo fatto il giro del mondo, e questa volta ci uniamo alla tristezza provata da un koala che ha visto il suo amico morto nel fiume. Le immagini mostrano il koala mentre nasconde il viso tra la pelliccia delle sue braccia per il dolore, mentre il corpo senza vita del suo amico giace nell’acqua vicino alla riva. Nelle foto si vede un volontario della Humane Society International che si precipita ad avvolgere il koala ferito in un asciugamano per portarlo in salvo. È successo a Kangaroo Island, a sud di Adelaide, dove circa 37.000 koala sono morti negli incendi boschivi che hanno devastato l’Australia. Oltre un terzo dell’isola è andato in fiamme, lasciando il terreno coperto dai corpi carbonizzati degli animali.
Immagine: Peter Parks / AFP
Immagine: Peter Parks / AFP
Kelly Donithan della Humane Society International racconta che ogni volta che trovano un animale vivo sembra un miracolo. “Queste sono tra le scene più scioccanti che io abbia mai visto nella mia attività di soccorritore di animali, corpi di animali carbonizzati a perdita d’occhio. Ma quando andiamo ogni giorno alla ricerca e al salvataggio, troviamo animali ancora vivi, feriti, storditi o traumatizzati, e ci dà una grande speranza il poter offrire loro un aiuto immediato”, ha detto Donithan.
Immagine: Peter Parks / AFP
Immagine: Peter Parks / AFP
Gli esperti dicono che c’erano circa 46.000 koala sull’isola prima che gli incendi iniziassero a devastare il loro habitat naturale. Ora si stima che ne restino solo 9.000.
Immagine: Peter Parks / AFP
Gli incendi sono stati particolarmente violenti e veloci, il che significa che molti animali sono morti inceneriti. Il ministro australiano dell’Ambiente Sussan Ley ha affermato che i koala potrebbero essere inseriti per la prima volta nella lista di animali in pericolo di estinzione. Nonostante gli incredibili sforzi dei soccorritori per salvare quanti più koala possibile, i continui incendi e la distruzione del loro habitat lasciano i volontari alla difficile scelta di dove riportarli dopo che si sono ripresi.
Segui Keblog su Google News!