Una delle forme d’arte contemporanea più interessanti è la land art, nella quale l’artista interviene direttamente sul territorio naturale, prediligendo spazi incontaminati come deserti e praterie. Le opere di land art hanno spesso carattere effimero, come quelle realizzate sulla sabbia delle spiagge. Uno degli artisti più talentuosi di land art è Andres Amador, che vive a San Francisco e crea opere di sand art dal 2004, sulle spiagge di tutto il mondo.
I disegni preferiti di Amador sembrano essere le forme geometriche, i mandala e le linee ondeggianti, tutte meravigliose creazioni che scompaiono al passaggio delle onde.
Altre info: Andres Amador | Instagram | Facebook
Le opere di Amador si estendono su superfici molto ampie e la loro esecuzione è possibile solo durante la bassa marea. La natura effimera dell’arte di Amador favorisce un dialogo spontaneo tra arte e ambiente, e tra l’artista e la propria opera. Si tratta di una forma d’arte che valorizza l’atto contemplativo della creazione fine a se stessa. Lo stesso atto creativo diventa quindi meditazione.
Prima di praticare la land art, o landscape art, Amador realizzava sculture ed ebbe modo di studiare i metodi geometrici che gli antichi artisti usavano per progettare edifici e templi. Un giorno, l’artista si trovava sulla spiaggia con un amico a cui stava mostrando i suoi studi attraverso dei disegni sulla sabbia, e improvvisamente si rese conto della potenzialità di avere una “tela” così grande a disposizione.
La prima fonte di ispirazione di Amador è la natura, ma all’inizio disegnava sulla sabbia principalmente motivi geometrici. Quelle linee ben studiate e perfettamente simmetriche apparivano all’artista statiche e senza vita, così spostò la sua attenzione verso forme ispirate ai processi dinamici di trasformazione che avvengono in natura. Ma questa scelta lo portò ad accorgersi che la geometria è parte fondamentale dei processi naturali. Questa sorta di illuminazione lo condusse a un approccio che combina geometria e forme naturali, ordine e “caos”.
Quando l’artista si reca sulla spiaggia per una nuova opera, non sa esattamente cosa farà. Ma, una volta iniziato, ha già in mente il processo da svolgere. In questo senso le sue opere non sono improvvisate in corso d’opera. Molto dipende, naturalmente, dalla conformazione della spiaggia (larga, stretta, in pendenza o pianeggiante, ecc) che influenzerà il risultato finale.
Alcuni disegni richiedono uno spazio maggiore, mentre altri possono sfruttare angoli e fessure naturali. Quello che è sicuro quando l’artista inizia un’opera è che nulla è sicuro. L’esecuzione è parte di un dialogo tra l’artista e la natura, potrebbe essere necessario trascorrere diversi giorni sul posto e le condizioni ambientali possono cambiare.
Si potrebbe pensare che la natura effimera della land art, specialmente se eseguita su una spiaggia, la renda una forma d’arte di minor valore, proprio perché si tende a dare alle cose che durano nel tempo un valore maggiore. In realtà qui entra in gioco la consapevolezza che, nel grande quadro delle cose, niente dura in eterno. Alla fine, sia i disegni sulla sabbia che tutte le altre opere create dall’uomo verranno cancellate dal tempo.
Questa considerazione ci ricorda come il desiderio di permanenza è il risultato della nostra paura della mortalità. La nostra limitata esistenza porta così a rivolgere a noi stessi la domanda su come trascorrere il nostro tempo. In quest’ottica, l’unica cosa che vale la pena fare è elevare il proprio spirito, e l’artista lo fa attraverso la sua arte, ancorché effimera.
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