Sono Roberto all’anagrafe, ma ormai per tutti Bob (come Bob aggiustatutto, noto cartone animato). Nel 2013 arrivo nel campeggio di Ponte Barberino (Bobbio, Piacenza) e mi metto subito all’opera per costruire un bungalow, 30mq abitabili con bagno, camera per le ragazze, camera da letto ed un angolo cucina con annesso salottino. Il buon risultato e la mia tanta voglia di fare mi spinge a costruirne altri due per amici e parenti.
Nel 2018 di ritorno da una vacanza in Spagna, macino l’idea di fare un qualcosa di diverso dalla solita casetta e mi metto alla ricerca di un autobus di linea, la vecchia 50 di Milano, quella che prendevo per andare a scuola. Ma ben presto devo abbandonare l’idea: ATM non vende a privati. Inizio, ma senza smania, a cercare sul web ed in 2 settimane trovo un London Bus a Caserta (richiesta 15.000€).
Altre info: londonbuspontebarberino.it | Facebook | Instagram | Pinterest
Con il mio socio Filippo ci armiamo di ITALO e andiamo a vederlo. Il proprietario, Nello, è una persona squisita, il mezzo è fatiscente ma per me ha tanto potenziale e lui ha solo tanta voglia di sbarazzarsene per liberare il suolo.
Si ritorna a Milano e durante il viaggio in treno si inizia a fantasticare. La famiglia mi lascia carta bianca ed inizia una trattativa (conclusasi a 5000€), ma anche un grosso problema: “il trasporto”.
Decine di mail di rifiuto, a causa delle dimensioni, e solo una ditta viene presa in considerazione. Grazie alla testardaggine del trasportatore, si smontano ruote e tamburi, ed il bus viene trasportato fino a Bobbio.
Siamo ad Ottobre 2018 quando il bus arriva, e nello stesso giorno iniziano i lavori, da poter effettuare solo i sabati per avere almeno un giorno di riposo alla settimana, la domenica.
Entusiasta dell’operazione mi viene in soccorso Claudio, amico nonché stanziale del campeggio, e iniziamo cosi i lavori di smantellamento. Io e lui lavoriamo per tutto l’inverno, con anche -10 gradi ed un freddo da non farti sentire più le dita delle mani e dei piedi, ma l’obbiettivo era di finirlo prima della riapertura del campeggio, prevista per il 1 maggio.
Iniziamo con il coprire il bus per evitare infiltrazioni d’acqua durante le piogge invernali, smantelliamo tutto ed iniziamo dal piano rialzato.
Per prima cosa è stato necessario rendere il pavimento in piano, poi abbiamo creato le pareti di divisione per le stanze, coibentato il tetto con pannelli di poliuretano e rivestito con perline di abete. Stesso lavoro per le pareti.
Finita la parte sopra, iniziamo il piano sottostante. Qui, il soffitto è stato più facile perché non era da coibentare, il pavimento era già in piano e gli spazi più ampi, dato che non serviva creare pareti.
Poi venuto il momento della tettoia esterna a copertura dell’intero bus e del patio. In questa occasione è venuto in soccorso il mio socio Filippo e, in un solo giorno, la tettoia era in piedi. Si, perché dimenticavo di dirvi che Claudio è un bancario, nulla a che fare quindi con il fai da te, ma è una persona che apprende in fretta e mi è stata di grande supporto.
Nella seconda fase, dato che il clima lo permetteva, anche la famiglia si è messa all’opera, applicando impregnante sulle assi del patio, pulendo e preparando pranzi degni di un cantiere.
È ormai primavera e siamo alle porte della riapertura del campeggio. Mancano le ultime cose da sistemare: finire l’impianto elettrico, idraulico, portare gli elettrodomestici e collaudare il tutto.
Tutto pronto, frigo vintage, lavastoviglie, forno e fornelli, e riscaldamento a termoconvettori per le notti più fresche. Tutto pronto con 50 giorni di lavoro. Costo totale di tutto il progetto: 17.000 euro di cui 8.500 euro per il bus e il trasporto, chiaramente manodopera esclusa, e un tavolo lungo fatto su misura per pranzare insieme a tutti gli amici.
Inauguriamo il 15 giugno con tutti gli amici del campeggio e non, che ci riempiono di regali molto apprezzati, e dove io chiedo la mano di Silvia a sorpresa per tutti, lei per prima.
Da lì inizia un susseguirsi di interesse da parte della stampa, dei media e di tutti coloro che frequentano il campeggio (mai avrei pensato a tutto questo, ho iniziato questo progetto solo con la voglia personale di avere qualcosa di strano, diverso, inusuale) e nasce l’idea di regalare, a chi desidera visitare il bus, un biglietto originale degli anni 60 che acquistava chi voleva salirci sopra, così da regalare un viaggio nel tempo.
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