Qualcuno diceva che la pandemia di COVID-19 ci avrebbe cambiati in meglio, che ci avrebbe fatto apprezzare la natura spingendoci a rispettare l’ambiente. Ma l’inciviltà e la cattiva gestione dei rifiuti sanitari derivati dalla crisi sanitaria del coronavirus sono venute alla luce in strade e spazi verdi.
C’è chi da tempo mette in guardia contro il rischio che questi rifiuti, in particolare mascherine e guanti, finiscano in mare. Si tratta, inoltre, di rifiuti fatti di materiali che rimarranno nelle acque per un lungo tempo.
I membri dell’organizzazione non governativa francese per la protezione marittima Opération Mar Prope (“operazione mare pulito”) hanno svolto un’azione di pulizia a Cannes, in Francia, constatando che guanti e mascherine, protagonisti della lotta contro il COVID-19, hanno raggiunto in abbondanza le acque dei mari.
Immagine: Opération Mer Propre
I volontari di questa organizzazione si sono immersi in acqua e hanno recuperato numerosi oggetti che non dovrebbero essere mai presenti nel mare.
Immagine: Opération Mer Propre
“Una bella giornata di sole per questa operazione mare pulito, anche con una squadra terrestre”, ha scritto l’organizzazione sulla sua pagina Facebook.
“Dopo le difficili condizioni meteo della settimana, siamo tornati in sicurezza nel settore del Mourré Rosso a Cannes”
Immagine: Opération Mer Propre
“Avevamo perlustrato questo settore in precedenza e siamo riusciti a recuperare 25 pneumatici dei 29 individuati in un tratto di 300 metri…!”
Immagine: Opération Mer Propre
“Un bel coordinamento tra apneisti, due sommozzatori e operatori su kayak che ci ha permesso di realizzare questa operazione in meno di 2 ore”.
Immagine: Opération Mer Propre
“Anche la squadra terrestre si è adoperata, sebbene i rifiuti fossero più piccoli. Congratulazioni a tutto il team e grazie alla Ville de Cannes per il recupero dei rifiuti”.
Immagine: Opération Mer Propre
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