Nel 1994, quando nelle sale americane uscì Forrest Gump e l’Italia arrivò seconda ai mondiali, a Busto Arsizio nacqui io: Giulia. Graphic designer di professione con l’amore incondizionato per le serie tv e collezionista di cose inutili. I miei anti-stress preferiti sono organizzare weekend fuori porta e mangiare tortini al cioccolato (con panna e gelato naturalmente).
Fin da piccola sono sempre stata una maniaca del “conservare tutto perché tutto è utile” e anche se crescendo ho imparato a selezionare, mi piace ancora tornare da un viaggio e contemplare il mio bottino: mille scontrini, mappe della città, biglietti del museo, biglietti del treno… insomma chi più ne ha più ne metta.
Viaggiare è curiosità. È meravigliarsi dei dettagli. È portare con sé attimi di vita quotidiana di un altro paese, di un altro luogo, di un’altra cultura. È da questo sentimento che nasce il progetto TerryPlum: custodire in un unico luogo le emozioni e i pensieri di un viaggio, utilizzando passaporti personalizzabili che variano da destinazione a destinazione.
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Un viaggio è la somma dei colori, degli odori, delle nuove parole che impari, della gente che incontri e che osservi. Potrei scrivere libri sulle storie che ho inventato delle persone che ho visto in metro. Viaggiare è aggiungere sapori nuovi ai nostri quotidiani, è alzarsi con la schiena rotta perché i cuscini non erano morbidi come quelli di casa. Viaggiare è saper condividere con le persone giuste la nostra esperienza, dalla gioia della partenza all’amarezza del ritorno. Viaggiare è aggiungere qualcosa al nostro essere, che sia un tramonto romantico in spiaggia o una torta assaporata in un caffè in centro.
Tutte queste emozioni rimangono nei nostri ricordi, che riaffiorano quando vediamo delle foto di un luogo visitato o quando ci troviamo a condividere con altri la nostra esperienza.
Lo spunto nasce durante l’Expo 2015 di Milano: per smorzare l’attesa infinita al caldo per entrare nei vari padiglioni ho acquistato il passaporto che vendevano all’ingresso. Lo scopo era quello di abbellirlo con i timbri di ogni padiglione visitato. L’idea mi era piaciuta talmente tanto che quando successivamente ho prenotato un weekend a Budapest, ho deciso di ricrearne uno per l’occasione. Aggiungendo la stampa di qualche foto e un francobollo preso ad hoc, il passaporto creato era un vero e proprio diario di viaggio, da custodire nel tempo e ogni tanto riguardare.
Mi appassionava sempre di più concretizzare questo progetto, avevo già altre mete da creare, ma sentivo che mancava il nome. L’intuizione giusta arrivò durante una partita di Cluedo in famiglia, e così nacque “TerryPLUM”. TerryPlum rispecchia la curiosità che ho durante i miei viaggi. Il mio desiderio è che chi ne sia in possesso, possa realmente divertirsi a compilarlo e riempirlo di quanto vive di un viaggio, che sia un fine settimana in una città o un lungo tragitto in Asia, perché ogni partenza permette di sognare!
È un passaporto che vuole aiutare a conservare i ricordi e che non vuole farti scappare niente dell’avventura vissuta.
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Meraviglioso