I robot non sono certo una novità. La loro tecnologia viene sempre più impiegata nella vita di tutti i giorni, per esempio come camerieri. Infatti sono già utilizzati in diversi bar e caffè, come il ristorante Naulo, in Nepal, che ha impiegato tre camerieri umanoidi chiamati “Gingers”. Ma c’è una startup, la Ory Lab, che ha portato questa applicazione ad un livello completamente nuovo.
Altre info: orylab.com | arca-gia.com
Recentemente, un nuovo bar è stato aperto a Tokyo, in Giappone, per sole due settimane. Il bar si chiamava Dawn Ver Beta e utilizzava i robot della Orly Lab per servire i clienti. Ma la parte più straordinaria di questo locale è che tutti i robot camerieri venivano controllati a distanza da persone gravemente disabili, con l’unico scopo di aiutare i soggetti affetti da paralisi del corpo a conquistare una maggiore indipendenza nella loro vita.
C’erano 10 persone che lavoravano nel bar. I dipendenti erano affetti da malattie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e altre lesioni del midollo spinale. Comandavano dalla loro casa dei robot a 4 piedi chiamati OriHime-D, e sono stati pagati 1.000 yen (quasi 8 Euro) all’ora.
I robot venivano controllati tramite un computer che traccia i movimenti oculari delle persone affette da paralisi. Il computer permetteva loro di spostare i robot, farli raccogliere oggetti e persino parlare con i clienti. Insomma, queste persone gravemente disabili hanno avuto la possibilità di utilizzare questi robot come server “proxy”, cioè intermediari tra loro e il cliente. “Voglio creare un mondo in cui anche le persone che non possono muoversi possano comunque lavorare”, ha spiegato Kentaro Yoshifuji, CEO della Ory Lab. Inc.
Ma, come suggerisce il nome, questo bar è restato aperto solo in fase beta per un paio di settimane. I creatori di questa tecnologia stanno ancora raccogliendo fondi per aprire definitivamente il bar per il 2020.
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