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In 27.000 firmano una petizione per bere il “succo di mummia” dentro il sarcofago ritrovato in Egitto

Ricorderete la recente scoperta di un grande sarcofago nero inviolato, la cui apertura ha rivelato i resti di tre mummie immerse in un liquido rosso. Mentre gli scienziati erano impegnati ad analizzare e repertare le scoperte, su internet l’interesse per questo “succo di mummia” è cresciuto a dismisura e, cosa alquanto bizzarra, in molti si sono convinti che questo liquido sia intriso di particolari poteri ed hanno lanciato una petizione per consentire a chi volesse, di consumarlo. La risposta ai numerosi “perché” sollevati dalla questione, si può leggere nella descrizione della petizione fornita dall’utente di Change.org, Innes McKendrick, che dice che i destinatari hanno bisogno di bere “il liquido rosso dal sarcofago oscuro maledetto”, perché lo ritengono una sorta di bevanda energetica, in modo da poterne assumere poteri. Follia oppure no, la petizione ha raggiunto le 27.000 firme. Sebbene nel frattempo i ricercatori abbiano identificato il liquido semplicemente come acqua di scarico, le firme continuano a crescere.

Oltre alla fantasia su questo presunto “elisir” racchiuso all’interno del sarcofago, su internet le ipotesi sull’identità delle tre mummie sono molte. Quella più diffusa sostiene che la tomba di 30 tonnellate (che è la più grande finora scoperta ad Alessandria) appartenga ad Alessandro Magno, che fondò la città di Alessandria nel 331 a.C., e di cui non fu mai scoperto il luogo sepolcrale, nonostante molti archeologi abbiano detto il contrario. Anche le voci su una possibile maledizione che si sarebbe dovuta riversare sui ricercatori che hanno aperto la tomba, sono state numerose. Una paura dovuta probabilmente alle morti avvenute tra le persone che erano state coinvolte nella scoperta e apertura della tomba del re egiziano Tutankhamon, avvenuta nel 1922, e alle voci che seguirono. In realtà, anche in quel caso, a distanza di dieci anni dalla scoperta, delle ventidue persone che avevano assistito all’apertura del sarcofago, solo due erano morte, mentre molti degli altri godettero di una lunga vita.

In risposta alle fantasie di noi comuni mortali, sono giunti i dati forniti dal Dr. Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano, il quale ha affermato che i resti molto probabilmente non appartengono ad Alessandro Magno e che lui ed il suo staff, incaricati di aprire il sarcofago, stanno bene. “L’abbiamo aperto e, grazie a Dio, il mondo non è caduto nell’oscurità”, ha detto Waziri. “Sono stato il primo a mettere la testa dentro il sarcofago, e sto qui davanti a voi. Sto bene”.

Il sarcofago sigillato

Firmano Per Bere Il LIquido Trovato Nel Sarcofago Alessandria Ministero Egiziano delle Antichità

Il contenuto del sarcofago

Firmano Per Bere Il LIquido Trovato Nel Sarcofago Alessandria AFP/Getty Images

La testa di alabastro trovata con il sarcofago

Firmano Per Bere Il LIquido Trovato Nel Sarcofago Alessandria

Ministero Egiziano delle Antichità

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