Parliamo di un plastico in gesso alabastrino che misura quasi 17 metri per 17 realizzato in scala 1:250, che fu commissionato nel 1933 da Mussolini all’archeologo ed architetto Italo Gismondi, e che ha richiesto ben 35 anni per essere completato. Protagonista assoluta del plastico è la Roma del IV secolo dC, ai tempi di Costantino I, in tutto il suo splendore.
Considerato uno dei punti di riferimento più importanti per visualizzare l’aspetto dell’antica Roma, il plastico è stato realizzato da Gismondi utilizzando mappe precise e, dagli anni ’50, risiede permanentemente nel Museo della Civiltà Romana, nel quartiere romano dell’EUR. Gismondi, avendo a disposizione gli originali da studiare, riprodusse fedelmente monumenti famosi come il Colosseo o il Pantheon, e ne realizzò piante e prospetti; per quanto riguarda il rifacimento delle antiche abitazioni, non avendo riferimenti, anche a causa dell’ordine di Mussolini di abbattere antiche case romane per costruire grandi arterie come via dei Fori Imperiali, dovette accontentarsi di realizzare dei modelli rappresentativi dell’edilizia del tempo.
Oggi il plastico è un potente strumento educativo che aiuta i visitatori ad inserire le antiche rovine in un contesto di antico sfarzo e ad immaginare i tempi lontani di un popolo glorioso.
Altre info: Museo della Civiltà Romana
Il plastico di Roma ai tempi di Costantino, Museo della Civiltà Romana, Roma
Jean-Pierre Dalbéra Jean-Pierre DalbéraSegui Keblog su Google News!