Uno straordinario e ben conservato affresco raffigurante dei gladiatori combattenti è stato scoperto dagli archeologi nell’antica città romana di Pompei. La scena dell’affresco raffigura la fine di un combattimento tra due tipi di gladiatori, un Mirmillone e un Trace, distinguibili dalle diverse armature, in cui uno vince e l’altro soccombe.
È l’ultima scoperta a Regio V, un sito di 21,8 ettari a nord del parco archeologico che non è ancora stato aperto al pubblico.
Immagine: Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
L’affresco è stato trovato su una parete sotto delle scale di quella che probabilmente era una taverna frequentata dai gladiatori e che forniva anche alloggio al piano superiore per farli dormire con le prostitute.
Immagine: Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
“E’ molto probabile che questo luogo fosse frequentato da gladiatori”, ha affermato Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei. “Siamo nella Regio V, non lontani dalla caserma dei gladiatori da dove, tra l’altro, provengono il numero più alto di iscrizioni graffite riferite a questo mondo”.
Immagine: Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo“In questo affresco”, continua Osanna, “di particolare interesse è la rappresentazione estremamente realistica delle ferite, come quella al polso e al petto del gladiatore soccombente, che lascia fuoriuscire il sangue e bagna i gambali. Non sappiamo quale fosse l’esito finale di questo combattimento. Si poteva morire o avere la grazia. In questo caso c’è un gesto singolare che il trace ferito fa con la mano, forse, per implorare salvezza; è il gesto di ad locutia, abitualmente fatto dall’imperatore o dal generale per concedere la grazia”.
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In tutto il parco è stato svolto un gran lavoro, che ha favorito l’arrivo di quasi 4 milioni di visitatori all’anno dal 2013, da quando, cioè, l’Unesco ha minacciato di inserire Pompei in nella lista dei siti in pericolo del patrimonio mondiale a meno che il governo non avesse migliorato la sua conservazione.
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“Il sito archeologico di Pompei, fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa: i crolli, gli scioperi e le file dei turisti sotto il sole”, ha detto il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, “Oggi è una storia di riscatto e di milioni di turisti in più. Oggi è un sito accogliente, ma soprattutto è un luogo in cui si è tornati a far ricerca, attraverso nuovi scavi. La scoperta di questo affresco dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro”.
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