Lee Jeffries racconta di essere sommerso da messaggi di posta elettronica in cui aspiranti fotografi gli fanno le più svariate domande, che fotocamera usa, come si fa ad ottenere lo sfondo nero nelle immagini, per citarne alcune. Le domande sono molteplici, ma tutte ruotano attorno ad un tema centrale … vogliono tutti diventare fotografi ed avere successo. Il fotografo dice di essere stato esattamente così sette anni fa. Sognava viaggi e un rapido successo.
Guardando indietro, dichiara che nessuna di quelle cose era importante. “La capacità tecnica è abbastanza fondamentale per qualsiasi vocazione, ma non significa nulla senza passione, e questa non si può insegnare”.
“L’amore è stata la motivazione in tutto quello che ho fatto. Ad un certo punto ho iniziato a sentire un senso di fede e compassione per i meno fortunati”. Quando si vede un’immagine di Lee Jeffries non è solo una foto della vita di una persona senza fissa dimora. È molto di più. È una testimonianza metafisica dell’umanità, della fede e della spiritualità. E’ nata dall’amore e dalla connessione con un altro essere umano.
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