Ogni dipinto ha una storia che si cela dietro. Ogni pennellata e ogni goccia di pittura utilizzata è come una parola scritta sulla tela, e a volte queste storie risultano ancora più interessanti dei dipinti stessi. In questo post vogliamo mostrarvi alcuni famosi dipinti e raccontarvi le storie che nascondono.
Scopritele qui sotto, sono molto più interessanti di quello che si pensi!
Ah, e se siete in vena di farvi due risate date un’occhiata alla nostra spiritosa guida per riconoscere i pittori famosi dai loro dipinti.
1. Notte Stellata, Vincent van Gogh, 1889
Questo celebre dipinto di Van Gogh è caratterizzato da una straordinaria serie di colori che compongono i meravigliosi turbinii. Notte Stellata è davvero accattivante, così come la storia che si cela dietro all’opera. L’ispirazione per il dipinto venne dall’interno di un istituto d’igiene mentale in cui Van Gogh aveva accettato di farsi ricoverare dopo l’episodio di automutilazione del suo orecchio. Si tratta della vista che Van Gogh aveva da una finestra, esposta a est, della sua stanza nell’ospedale di Saint-Paul-de-Mausole, poco prima dell’alba, e l’ha dipinta proprio mentre si trovava nell’istituto.
La stella più luminosa del dipinto è Venere, che risulta fosse visibile all’alba in Provenza nel Giugno del 1889. Anche la luna dipinta nel quadro era visibile attraverso le sbarre della sua finestra, ed è una luna calante e gibbosa. L’unico elemento del dipinto che non era visibile dalla finestra della sua stanza era il villaggio. Si ritiene che Van Gogh abbia dipinto il villaggio basandosi su uno schizzo disegnato da una collina sopra Saint-Rémy de-Provence.
2. L’Urlo, Edvard Munch, 1893
L’Urlo di Edvard Munch è un famoso dipinto che ha attratto e spaventato, allo stesso tempo, moltissime persone. La storia di come questo dipinto è stato creato è piuttosto interessante. L’ispirazione è arrivata un giorno, mentre Munch stava passeggiando sulle colline di Oslo insieme ai suoi amici. Ad un certo punto si è fermato per osservare il cielo al tramonto, con il suo colore rosso sangue. La scena, accompagnata da un lieve cigolio proveniente dalla città, lo ha portato ad avere la sensazione di sentire un urlo che, insieme a quei colori straordinari, scuoteva la natura.
Quell’esperienza ha spinto Munch a dipingere il quadro, dando alle nuvole quel colore rosso sangue. In seguito, Edvard Munch descrisse l’angoscia personale che accompagnava il suo dipinto. Raccontò che per diversi anni gli sembrò di essere quasi impazzito. La sua opera, L’Urlo, che fu anche rubata dalla Galleria Nazionale di Oslo nel 1994, ritrae la sua angoscia e la sua rinuncia alla speranza di poter ancora amare.
3. La persistenza della memoria, Salvador Dalí, 1931
Questo dipinto è stato realizzato da Salvador Dalì ed è una delle sue opere d’arte più riconoscibili e famose. È anche profondamente personale, proprio come molti altri suoi dipinti. Si dice che abbia realizzato l’opera nel mezzo di un’allucinazione, quando Dalì aveva perfezionato il suo metodo paranoico-critico, un metodo di pittura che prevede che l’artista tenti di entrare in uno stato meditativo di allucinazioni psicotiche autoindotte. Una volta trovatosi il questo stato, Dalì realizzava quelle che lui chiamava “fotografie di sogni dipinte a mano”. Nel caso de La persistenza della memoria, pare che Dalì abbia creato il dipinto in sole due ore e in circostanze piuttosto singolari. Egli si trovava a casa, in preda ad una forte emicrania, e venne ispirato dalla mollezza del formaggio che stava mangiando, che lo portò a riflettere sullo scorrere del tempo.
Durante questa fase della sua vita, l’artista era profondamente influenzato da Freud e la forma in primo piano con le lunghe ciglia, ritratta in posizione passiva e con colori neutri, è una rappresentazione dell’artista stesso nel suo stato onirico.
4. Il mondo di Cristina (Christina’s World), Andrew Wyeth, 1948
La donna senza volto distesa a terra è Anna Christina Olson, la vicina dell’artista americano Andrew Wyeth. Anche se il dipinto sembra avere tutte le caratteristiche di un soggetto pastorale, non è pensato per essere un’ambientazione romantica. Olson soffriva infatti di atrofia muscolare e Wyeth l’aveva vista in molte occasioni trascinarsi intorno alla fattoria di famiglia.
5. Giuditta che decapita Oloferne, Artemisia Gentileschi, 1610
Stuprata quando aveva 17 anni, la grande pittrice Artemisia Gentileschi affrontò con coraggio il suo violentatore in un processo pubblico, subendo atroci torture. Alla fine, l’uomo fu condannato ma non scontò mai la pena. Artemisia incanalò quindi la sua rabbia nell’arte. La sua opera Giuditta che decapita Oloferne, in particolare, raffigura l’eroina Giuditta che taglia la testa del violento generale babilonese, in quel momento ubriaco.
6. American Gothic, Grant Wood, 1930
Grant Wood fu un’icona nazionale nonché esponente di spicco del regionalismo americano. Il suo dipinto più famoso, American Gothic, raffigura un contadino dell’era della depressione e sua moglie. L’ispirazione del dipinto arrivò mentre era in viaggio per l’Iowa con un altro artista, in cerca di idee per i loro prossimi lavori. Mentre guidavano, Wood vide una piccola casa costruita in stile gotico, la disegnò e, dopo aver ottenuto il consenso del proprietario, pensò di crearne un dipinto con delle persone che fossero adatte ad una casa in stile gotico come quella. In realtà, l’uomo con il forcone era il dentista di Wood, Byron McKeeby, e la donna a fianco era la sorella dell’artista, Nan Wood Graham.
7. La Ragazza col turbante (o Ragazza con l’orecchino di perla), Johannes Vermeer, 1665
Poco si sa della giovane donna raffigurata in La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer. Si ritiene che la ragazza fosse la figlia o l’amante di Vermeer. Ma sia in un caso che nell’altro, l’immagine non era destinata a rappresentare una persona reale. Il turbante indossato dalla modella indica che il pezzo era inteso come una “tronie”, un’immagine idealizzata e coperta di abiti esotici.
8. Ritratto di Madame X, John Singer Sargent, 1883–84
John Singer Sargent sperava che questa opera avrebbe lanciato la sua carriera. Ma il ritratto di Virginie Avegno Gautreau, moglie americana di un banchiere francese, indignò i critici quando fu esposto per la prima volta al Salon di Parigi del 1884. Sebbene una sessualità esplicita fosse tollerata nel caso di dipinti raffiguranti prostitute, ballerine o soggetti femminili della mitologia, l’abito scollato (in una prima versione, una delle spalline scendeva sul braccio) e la pelle bianca in contrasto con l’abito nero di questa nobildonna parigina rappresentava un erotismo giudicato offensivo. La successiva modifica che riportò la spallina sulla spalla della donna non fu ritenuta sufficiente, e nemmeno il cambio del nome del dipinto in “Madame X”. Sargent fu costretto a ritirare l’opera dal Salon.
9. Ophelia, John Everett Millais, 1851-52
John Everett Millais dipingeva direttamente dal vivo, ogni volta che ne aveva la possibilità. Infatti, gran parte della vegetazione trovata in Ofelia è stata dipinta en plein air, osservando i bordi del fiume Hogsmill. La 19enne modella Elizabeth Siddall, invece, posò tutto il tempo immersa in una vasca da bagno piena d’acqua, scaldata con delle candele, nello studio londinese dell’artista. La ragazza rimase stoicamente immobile per tutto il tempo, anche quando il riscaldamento nello studio smise di funzionare. L’esperienza le causò un brutta bronchite e Millais fu costretto a risarcire il padre della modella con 50 sterline per il pagamento delle cure mediche.
10. Guernica, Pablo Picasso, 1937
Guernica, un grande dipinto di 3,5 metri di altezza e quasi 8 metri di lunghezza, è per molti la migliore opera d’arte dall’artista spagnolo Pablo Picasso. Nel 1937, gli aerei da guerra tedeschi e italiani, in appoggio al generale Franco, bombardarono la cittadina basca di Guernica radendola al suolo, un atto teso a sovvertire il legittimo governo repubblicano di Spagna. Il bombardamento portò via molte vite innocenti, e il governo commissionò a Picasso la creazione di un dipinto sugli eventi di Guernica. Picasso dipinse il grande quadro in due mesi.
11. Arrangiamento in grigio e nero, ritratto n. 1 (La madre di Whistler), James Abbott McNeill Whistler, 1871
La madre di Whistler è una delle opere più notevoli del pittore americano James Abbott McNeill Whistler. Il nome originale del dipinto era Arrangiamento in grigio e nero (Whistler amava nominare le sue opere d’arte come delle composizioni musicali), ma il pubblico lo rinominò in La madre di Whistler (Whistler’s Mother) perché il soggetto ritratto era, in effetti, la madre del pittore, Anna. Pare che il giorno in cui dipinse l’opera, la modella che aveva originariamente scelto non si presentò, e così la sostituì con sua madre. Questa sostituzione venne successivamente considerata fortunata perché il dipinto ottenne riconoscimenti da parte di tutti.
12. La Gioconda (Monna Lisa), Leonardo da Vinci, 1503
Il celeberrimo dipinto di Leonardo Da Vinci, intitolato Gioconda o Monna Lisa, detiene il Guinness World Record per la più alta valutazione assicurativa della storia, con un importo di 100 milioni di dollari attribuitogli nel 1962. Si ritiene che il soggetto di questo famoso dipinto sia Lisa di Antonmaria Gherardini, detta anche Lisa del Giocondo, moglie di un ricco mercante della seta. Lei e suo marito si erano trasferiti in un’altra abitazione dove ebbero il loro secondo figlio. Per celebrare il trasferimento nella loro nuova casa e la nascita del loro secondo figlio, il marito Francesco del Giocondo incaricò Leonardo di dipingere il ritratto di sua moglie.
Innumerevoli ipotesi sono state avanzate in merito al segreto del suo sorriso enigmatico, che sembra scomparire in base all’angolazione dell’osservatore. Diverse scansioni effettuate utilizzando tecniche multispettrali condotte nel 2006 da Lumiere Technology di Parigi hanno virtualmente rimosso anni di pittura rivelando che il suo sorriso era originariamente più ampio di quello attuale.
13. Le due Frida, Frida Kahlo, 1939
L’opera dell’artista messicana Frida Kahlo è intrisa di un’iconografia profondamente personale e fa riferimento a una vita di sofferenza fisica ed emotiva. Le due Frida rappresenta l’artista prima e dopo la sua dolorosa separazione da Rivera; a sinistra come una sposa con un cuore sviscerato, e a destra vestita con il tradizionale costume messicano, il suo preferito durante i periodi più felici con Rivera. Dal cuore germoglia anche una vena che unisce le due figure ad un ritratto di Rivera, vena che viene recisa dalla Frida di sinistra, causando un sanguinamento che rappresenta la ferita ed il dolore causati dalla fine del matrimonio, il taglio con la Frida sposata.
14. La morte di Marat, Jacques-Louis David, 1793
La pallida figura che sanguina raffigurata nel capolavoro di Jaques-Louis David è Jean-Paul Marat, il giornalista e rivoluzionario francese pugnalato a morte da un avversario politico mentre si trovava in bagno. David abbracciava una politica radicale, in linea con le ideologie giacobine di Marat e Maximilien Robespierre. Nella Francia post-rivoluzionaria, l’artista passò alla posizione di pittore di corte sotto Napoleone Bonaparte.
15. Ritratto del dottor Gachet, Vincent van Gogh, 1890
Questo dipinto è un’altra delle famose opere di Van Gogh. Si tratta dell’ultimo ritratto famoso che Van Gogh dipinse, prima di togliersi la vita. La persona nel ritratto è il dottor Paul Gachet, uno psichiatra che ebbe in cura Van Gogh negli ultimi mesi della sua vita. Si dice che i due avessero un’amicizia turbolenta ma sincera. Si tratta di un ritratto innovativo in cui Van Gogh si discosta dalle pose statiche e convenzionali delle precedenti opere.
In questo dipinto, van Gogh ha dato un’espressione triste al dottor Gachet. Il motivo esatto non è noto ma, in una lettera a suo fratello, l’artista ha menzionato la sua tumultuosa relazione con il suo medico. In una delle lettere precedenti arrivò a dire: “Prima di tutto, è più malato di me, credo, o dovremmo dire altrettanto”.
La pianta raffigurata nel dipinto è la digitalis, usata all’epoca come rimedio fitoterapico per trattare numerose malattie.
16. Washington attraversa il fiume Delaware, Emanuel Leutze, 1851
Non solo l’iconico Washington Crossing the Delaware (Washington attraversa il fiume Delaware) è stato dipinto ben 75 anni dopo la Guerra d’Indipendenza Americana, ma è anche opera di un artista tedesco, Emanuel Leutze, a Düsseldorf. Leutze aveva trascorso del tempo negli Stati Uniti e dipinse questa scena con la speranza di ispirare i rivoluzionari europei.
17. Ritratto dei coniugi Arnolfini, Jan Van Eyck, 1434
Jan van Eyck fu colui che perfezionò la tecnica della pittura ad olio, che gradualmente sostituì quella a tempera. Si pensa che le persone ritratte siano il mercante Giovanni di Nicolao Arnolfini e sua moglie, Costanza Trenta, due ricchi italiani che vissero a Bruges, nelle Fiandre occidentali. La composizione insolita suscita diverse domande. Il dipinto celebra il matrimonio della coppia o qualche altro evento? La sposa era incinta o semplicemente vestita all’ultima moda? E chi sono quelle figure misteriose raffigurate nello specchio convesso? La posizione insolita della firma di van Eyck direttamente sopra lo specchio suggerisce che uno degli uomini potrebbe essere l’artista stesso.
18. Autoritratto con l’orecchio bendato, Vincent van Gogh, 1889
Vincent van Gogh è famoso, oltre che ovviamente per la sua arte, per essersi tagliato l’orecchio. Ma la relazione difficile che van Gogh ebbe con il collega postimpressionista Paul Gauguin e che scatenò l’automutilazione dell’artista non è altrettanto conosciuta. Van Gogh trascorse il 1888 lavorando nel sud della Francia, e fu raggiunto nell’ottobre dello stesso anno da Gauguin. La loro amicizia finì per deteriorarsi e Gaugin decise di andarsene. Van Gogh non reagì bene alla notizia dell’imminente partenza dell’amico pittore, e si tagliò l’orecchio, lo avvolse in un giornale e lo fece recapitare ad una donna, forse una prostituta. Autoritratto con l’orecchio bendato raffigura van Gogh nel suo studio, con il lato destro della testa coperta da un panno. In realtà, fu parte dell’orecchio sinistro di van Gogh ad essere rimosso, e l’incongruenza del dipinto deriva dal riflesso percepito dall’artista che si guardava allo specchio.
19. Jack The Ripper’s Bedroom (La camera da letto di Jack lo Squartatore), Walter Sickert, 1908
Walter Sickert, noto per i suoi ritratti intensi e gli interni domestici scarsamente illuminati, potrebbe aver nascosto un segreto più oscuro dei suoi dipinti. È stato ritenuto che opere sconcertanti come La camera da letto di Jack lo Squartatore e L’omicidio di Camden Town potrebbero riflettere un legame tra l’artista e il macabro macellaio di Whitechapel, sia come complice che come omicida stesso.
20. Il figlio dell’uomo, René Magritte, 1964
Le opere del pittore belga René Magritte sono spesso graffianti, e Il figlio dell’uomo, un autoritratto dell’artista con il volto nascosto da una grande mela, non fa eccezione. La mela era uno dei motivi preferiti dell’artista, ma il suo significato è incerto. Il titolo scelto da Magritte è forse più illuminante, riferendosi a Gesù Cristo. Alcuni critici hanno definito l’opera un’interpretazione surrealista della trasfigurazione di Gesù.
21. Il ciclope, Odilon Redon, 1914
Polifemo, il gigantesco ciclope della mitologia greca, osserva timidamente da dietro alcune rocce l’oggetto del suo desiderio: la ninfa Galatea. Tratta dall’Odissea di Omero, il racconto è stato usato spesso come trasposizione dai simbolisti francesi, tra cui il poeta e pittore Gustave Moreau, contemporaneo di Redon.
22. Al Moulin Rouge, Henri de Toulouse-Lautrec, 1892–1895
Nato in un mondo di ricchezza e privilegi, l’impressionista Toulouse-Lautrec abbandonò le sue radici aristocratiche in favore del quartiere operaio di Montmartre e della sua vita notturna. Sembra che l’artista fosse affetto da un disturbo genetico che colpisce la crescita e lo sviluppo delle ossa; camminava con un bastone ed era alto appena 1,42 m. Insultato e deriso per il suo aspetto fisico, si auto-medicava con l’alcol, in particolare assenzio. Il dipinto Al Moulin Rouge raffigura il mondo in cui Toulouse-Lautrec si sentiva più a suo agio. Oltre alle intrattenitrici come la cantante dai capelli rossi Jane Avril e la ballerina May Milton (in primo piano con la carnagione color verdigris), l’opera include anche un autoritratto in compagnia di suo cugino, Gabriel Tapié de Céleyran.
23. Bambino geopolitico osservante la nascita di un uomo nuovo, Salvador Dalí, 1943
Questo è forse uno dei dipinti meno noti di Salvador Dalí, è stato realizzato durante il suo soggiorno negli Stati Uniti dal 1940 al 1948 e riflette l’importante ruolo che l’America avrebbe giocato sulla scena mondiale dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’uomo che esce dall’uovo sta emergendo dalla “nuova nazione”. L’Africa e il Sud America sono entrambi ingranditi, il che rappresenta la crescente importanza del Terzo mondo, mentre l’Europa viene schiacciata dalla mano dell’uomo, indicando la sua sempre minore importanza come potenza internazionale. Il tessuto drappeggiato rappresenta la placenta della nuova nazione. Una figura femminile affamata e stanca, che rappresenta l’era passata, punta il dito verso questa nuova potenza mondiale, come a riconoscerne l’importanza. Il bambino ai suoi piedi rappresenta la nuova era. Il bambino getta un’ombra più lunga della donna, indicando che la nuova era sostituirà presto quella vecchia.
24. Giovane vergine autosodomizzata dalle corna della sua stessa castità (destra), 1954, Salvador Dalì
Durante gli anni ’50, Dalí dipinse molti dei suoi soggetti come composti da corna di rinoceronte. In Giovane vergine autosodomizzata dalle corna della sua stessa castità, i glutei della giovane vergine sono composti da due corna convergenti e altre due corna fluttuano al di sotto. Il dipinto riprende la sua rappresentazione della sorella Ana María in Ragazza alla finestra del 1925 (a sinistra nell’immagine qui sopra), e simboleggerebbe la vendetta di Dalì contro di lei per aver pubblicato una biografia sull’artista che conteneva un giudizio piuttosto negativo sul fratello e riferimenti alla loro relazione difficile.
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