Dall’incontro tra fotografia e ambiente nasce il CIWEM Environmental Photographer of the Year, un concorso fotografico istituito nel 2007 da un ente indipendente che si occupa di ricerca scientifica in ambito di sostenibilità idrica ed ambientale.
Le foto vincitrici dell’edizione 2019 raccontano di un pianeta visibilmente provato; immagini che mettono in luce l’impatto devastante dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sulla nostra vita quotidiana, scenari che potrebbero sembrare molto lontani, ma che, in realtà, ci riguardano tutti da vicino.
Il concorso infatti non premia solo le foto più belle, originali e creative, ma quegli scatti che potranno ispirare le persone in tutto il mondo a prendersi cura del nostro ambiente.
Altre info: CIWEM Environmental Photographer of the Year | Instagram
Environmental photographer of the year 2019: “High Tide Enters Home” di SL Shanth Kumar, Mumbai
Un’enorme ondata sferza una baraccopoli, gettando un pescatore fuori dalla sua casa a Bandra, Mumbai, India. Trascinato dalle forti correnti l’uomo è stato poi tratto in salvo da altri pescatori prima che il mare potesse ingoiarlo. Mumbai è a rischio di inondazioni costiere, una ricaduta del cambiamento climatico. Le temperature terrestri e marine della città sono aumentate, causando un forte impatto sul livello del mare.
Changing environments prize: “Tuvalu Beneath the Rising Tide” di Sean Gallagher, Tuvalu
Gli alberi caduti giacciono su una spiaggia mentre le onde della laguna Funafuti a Tuvalu li circondano. L’erosione della terra è sempre stata un problema per il paese del Pacifico meridionale, ma le difficoltà si stanno intensificando con l’innalzamento del livello del mare. L’oceano sta per immergere completamente le piccole isole dell’arcipelago.
Sustainable cities prize: “Polluted New Year” di Eliud Gil Samaniego, Mexicali, Bassa California, Messico
Mexicali è una delle città più contaminate al mondo a causa dei cambiamenti climatici, della sua posizione geografica, dell’industria e delle automobili.
Water, equality and sustainability prize: “Water Scarcity” di Dharshie Wissah, Kakamega, Kenya
La deforestazione ha causato la scomparsa di fonti d’acqua nella zona, così questo bambino è costretto a bere acqua sporca e fangosa da terra. La mancanza di acqua pulita aumenta notevolmente il rischio di malattie diarroiche come colera, febbre tifoide e dissenteria e altre malattie tropicali che si possono contrarre bevendo acqua contaminata.
Climate action and energy prize: “Remains of the Forest” di J Henry Fair, Niederzier, Germania
La foresta di Hambach aveva quasi 12.000 anni quando fu acquistata da una compagnia elettrica interessata ad ottenere il carbone sepolto sotto. L’antica foresta era un tempo delle dimensioni di Manhattan. Ora ne rimane solo il 10%.
Young environmental photographer of the year: “Desperate Measures” di Neville Ngomane, Limpopo, Sud Africa
A questo rinoceronte viene tagliato il corno nel tentativo di proteggerlo dal bracconaggio. A causa del grave livello di bracconaggio attuale, gli esperti raccomandano di tagliare i corni ai rinoceronti ogni 12-24 mesi per scoraggiare efficacemente i cacciatori. Il corno di rinoceronte viene utilizzato nella medicina tradizionale cinese e vietnamita per curare molte patologie tra cui l’impotenza. Il ricercatissimo rimedio viene pagato fino a 100.000 dollari al pezzo, nonostante per la medicina ufficiale non abbia alcun valore terapeutico. Il taglio del corno riduce il rischio che questi animali vengano uccisi ma non lo esclude completamente: infatti, una parte di corno resta e i rinoceronti continuano ad essere potenziali bersagli.
“Trash” di Sebnem Coskun, Istanbul, Turchia
Pulizia subacquea nel Bosforo come parte del progetto Zero Waste Blue.
“Sleep Fatigue” di Amdad Hossain, Dhaka, Bangladesh
Una donna dorme su una sponda del fiume sporca.
“The Plastic Quarry” di Aragon Renuncio, Ouagadougou, Burkina Faso
Un bambino gioca con un sacchetto di plastica. Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotte circa 380 milioni di tonnellate di plastica. La produzione è aumentata esponenzialmente da 2,3 milioni di tonnellate nel 1950 a 448 milioni di tonnellate nel 2015. Ogni giorno circa 8 milioni di pezzi di plastica finiscono nei nostri oceani.
“Lungs of the Earth” di Ian Wade, Somerset, Regno Unito
Fotografare gli alberi di notte con una lunga velocità dell’otturatore e quattro faretti a LED non è facile: la minima quantità di vento offuscherà il tutto. Ian Wade ha impiegato cinque lunghe notti per catturare questa foto. L’immagine finale mostra gli alberi in tutto il loro splendore.
“Sweet Dreams” di Aragon Renuncio, Burkina Faso
Una bambina dorme su una scrivania nella sua aula. Le piogge estreme sono triplicate nel Sahel negli ultimi 35 anni a causa del riscaldamento globale. Il cambiamento climatico ha causato 70 episodi di piogge torrenziali nell’ultimo decennio, sebbene la regione soffra anche di gravi siccità.
“Sewing Net” di Tran Tuan Viet, Phu Yen, Vietnam
Man mano che le risorse ittiche diminuiscono, i metodi di pesca diventano sempre più estremi. La pesca con reti a foro piccolo devasta l’ambiente marino.
“Daily Labour” di Yousuf Tushar, Dhaka, Bangladesh
Migliaia di poveri vengono nella capitale, Dhaka, per trovare lavoro ogni anno. Molti sono costretti a fare lavori pesanti come trasportare carbone sulla testa.
“Invisible” di Valerie Leonard, Sisdol, Nepal
Nella discarica di Sisdol in Nepal, i raccoglitori di rifiuti frugano nella spazzatura tutto il giorno alla ricerca di materiali o oggetti di valore da vendere. Questa discarica temporanea situata vicino a Kathmandu è in funzione dal 2005. Oggi ha una capacità insufficiente.
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